Concerto di tre cori a Villar Pellice (Torino)

Hanno partecipato la “Coralità Viucese” e il Coro Stellina CAI di Viù, ospiti del locale Gruppo Corale “Ciansunando”

 

Il 5 aprile alle sera a Villar Pellice (Torino), presso il Tempio Valdese si è tenuto un Concerto di tre cori organizzato dal locale Gruppo Corale “Ciansunando” con la partecipazione dei cori “Coralità Viucese” e “Coro Stellina CAI” di Viù.

 

Come cronista non intendo addentrarmi in un improbabile ruolo di critico musicale: preferisco sottolineare l’importanza di queste realtà di volontariato culturale tanto importanti per mantenere, recuperare e rivitalizzare canti che appartengono al nostro patrimonio tradizionale popolare.

 

Il Gruppo Corale “Ciansunando” è nato nell’estate del 2006 a Villar Pellice da un gruppo di amanti del canto popolare. I componenti del Gruppo, nell’idea che canto popolare significhi anche ricerca, hanno deciso di introdurre nel loro repertorio alcune canzoni recuperate da vecchi “cahiers”, quaderni custoditi presso l’Archivio del Comune di Villar Pellice. Hanno considerato questa scelta non come una forma di archeologia della memoria per un tempo lontano di ricordi e di nostalgie ma come un modo per capire, conservare e rispettare le esperienze di vite vissute che costituiscono le radici dell’attuale vita comunitaria locale.

 

Il Gruppo Corale “Ciansunando”, in saluto degli ospiti, ha eseguito quattro brani: “Adieux Suisse” (Arm. M. Poet), “Le Siege de Coni” (Arm. M. Poet), “La Complainte de Michelin” (Arm. M. Poet) e “A l’ombreta di quel boscon” (Arm. A. Agazzani).

 

Viù, comune delle Valli di Lanzo che conta poco più di mille abitanti, annovera ben due gruppi corali, uno di più antica origine, il Coro Stellina CAI, fondato nel 1962, e la “Coralità Viucese”, coro a quattro voci miste, nato nel 1997 che si è costituito ufficialmente nell’anno 2000.

Entrambi i cori sono diretti da Vittorio Guerci.

 

La “Coralità Viucese” esegue canti popolari e di montagna, brani natalizi, musica sacra, polifonica e contemporanea. Nel 2001 è intervenuta nel concerto di musiche del maestro Marco Gandini, che ha vissuto a Viù per molti anni, organizzato dal Conservatorio “G. Verdi” di Torino, ed ha presentato alcuni brani dell’autore. Ha partecipato con successo a vari concorsi di Cori, in Italia e all’estero, ed è apprezzato non soltanto nelle Valli di Lanzo e nei paesi limitrofi, ma anche nell’intero Piemonte, in Valle d’Aosta, in Puglia, in Toscana e in Francia dove negli ultimi due anni ha tenuto parecchi concerti (Briançon, Aumetz, Piennes, Annecy).

 

Nell’estate 2010, in occasione dei suoi primi dieci anni di attività, la Coralità Viucese ha inciso il suo primo CD “Specchio” che contiene perlopiù canti popolari e di montagna.

 

La “Coralità Viucese” ha cantato per prima ed ha eseguito: “O Sacrum Convivium” (L. Molfino), Bogoroditse Devo (S. Rachmaninov), “An Irish blessing” (J. E. Moore), “La neige” (C. Favaro), “Montagne addio!” (L. Pietropoli), “Plaisir d’amour” (G. Martini arr. G. Richards), “Montagnes Valdotaines” (Arm. L. Pietropoli), “Cielito lindo” (Arm. L. Pietropoli), “Yesterday” (J. Lennon - O. Mcartney).

 

Il Coro Stellina CAI di Viù ha una più antica origine ed un più lungo periodo di attività, anche se la vita di questa associazione, in alcuni momenti, è stata difficile a causa del fenomeno dello spopolamento della montagna.

 

È stato fondato nel 1962, col nome di “Corale Rocciamelone”, poi cambiato con “I lavandin”, per sottolineare in modo goliardico la connotazione conviviale. Nel 1965, sotto la direzione del maestro Giorgio Perotti, ha preso il nome di “Coro Stellina”, ispirato a quello della divisione partigiana guidata da Giulio Bolaffi col nome di battaglia di Aldo Laghi, che aveva combattuto sulle montagne delle Valli di Lanzo e di Susa.

 

Nel 1976, quando il coro era passato da alcuni anni sotto la direzione di Lino Fornelli, il gruppo si è sciolto per mancanza di ricambio generazionale, ma è stato rifondato nel 1990 da un gruppo di amici viucesi accomunati dalla passione per il canto e i cori di montagna. Sotto la direzione del maestro Claudio Provera e poi di Luca Majrano, dal 1990 al 2004, il coro è riuscito a costituire un vasto repertorio di melodie alpine e popolari, nonché di brani religiosi e natalizi, e a presentarli con grande successo non solo in Italia ma anche all’estero.

 

Dal 2007, dopo il prezioso apporto del maestro Franco Ramella, il Coro Stellina, sotto la direzione del maestro Vittorio Guerci, ha rinnovato completamente il suo organico e arricchito ulteriormente il suo repertorio.

 

Ha eseguito: “O bone Jesu” (Manolo da Rold), “Verdi pascoli” (D. Conero), “Ecoute” (A. Mazza), “Montagne di Frera” (D. Conero), “San Matio” (B. de Marzi), “Nennella” (D. Conero), “Alpini nella steppa” (D. Conero), “Tira a campar” (D. Conero), “Solitudine” (D. Conero).

 

In conclusione, i tre cori uniti hanno eseguito due classici del canto corale, “Signore delle cime” e “Cortesani” di Bepi De Marzi.

 

Tutti i tre gruppi corali hanno dimostrato un grande impegno e abilità nell’esecuzione di un repertorio tanto variegato. Il concerto è stato molto apprezzato dal pubblico scelto e partecipe, anche se non molto numeroso.

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Articolo pubblicato il 08/04/2014