Pija la mare, pija la fija, fane ‘mass e sbat-je via

Si è chiusa con questa commedia della Companìa Teatral “Carla S.” la XXª Rassegna di Teatro in lingua piemontese al Teatro Monterosa

A Torino, domenica 6 aprile, al pomeriggio si è conclusa al Teatro Monterosa la XXª Rassegna di Teatro in lingua piemontese “Tutdarije” con la commedia “Pija la mare, pija la fija, fane ‘mass e sbat-je via”, portata in scena dalla Companìa Teatral “Carla S.”


Questa commedia trae ispirazione dalla celebre “I maneggi per maritare una figlia”, cavallo di battaglia di Gilberto Govi, rivisitata e “condensata” sui personaggi essenziali, accortamente ricostruiti: Rina, la madre impicciona, linguacciuta e arrogante, è stata interpretata da Federica Mesesnel, e sua figlia Carla, in età “da marito”, un po’ “plandra” e ciabattona, era impersonata da Luana Moiso. Massimo Marietta ha interpretato Felice Tarocco, “padron ëd cà” soltanto di nome, marito e padre vittima di entrambe le donne, destinato a sopportare con stoica rassegnazione l’intrigante consorte.


Gianni Marietta ha impersonato Alfredo Giacotto, giovanotto un po’ tonto ma ambito dalle donne di casa Tarocco perché è figlio di un “senatore”: averlo come marito e genero rappresenterebbe per la famiglia una indubbia promozione sociale. Giorgio Villata, il fidanzato che alla fine sposa Carla Tarocco, è stato interpretato da Andrea Marietta.


Confrontarsi con “I maneggi”,  e soprattutto con l’interpretazione di Gilberto Govi, non è certo cosa facile.


Massimo Marietta, nel rispetto del personaggio e delle sue classiche battute, ha dato vita ad un “suo” tipo, autonomo rispetto al modello di Govi.

Massimo Marietta sulla scena impersona spesso la parte di padre autoritario, decisionista e sicuro di sé: in questa commedia lo abbiamo visto assumere inizialmente questo atteggiamento volitivo per poi sottomettersi docilmente ai voleri della moglie. Questa “metamorfosi” ha rappresentato una sorta di tormentone, prevedibile ma certo molto godibile.

Una battuta di Tarocco-Marietta contro il matrimonio ha scatenato nel pubblico un battimano veramente partecipe, mentre la risposta della moglie, che indicava nel matrimonio la fortuna degli uomini, è stata salutata da un solo, isolato applauso femminile!


Alla giovane Federica Mesesnel bisogna riconoscere grande capacità di calarsi nella parte della madre impicciona in modo non caricaturale, ma realistico e credibile, e per questo ancor più inquietante, soprattutto nello show finale per recuperare il fidanzato prima allontanato con fredda determinazione.


Luana Moiso ha dato vita al personaggio della figlia che nessuno vorrebbe avere e della ragazza che nessuno vorrebbe sposare ma che sulla scena fa molto ridere, un personaggio che Luana ha già impersonato con successo in altre commedie della “Carla S.”. Abbiamo sorriso quando la sua ottusità svogliata contrastava con la lucida determinazione materna, abbiamo riso quando ha mimato un “lavaggio a secco” dei pavimenti che doveva dimostrarne la capacità a sbrigare le faccende domestiche, in realtà inesistente.


Gianni Marietta ha letteralmente rivisitato il personaggio dell’ambito fidanzato figlio del “senatore”: con la sua consueta padronanza della scena ne ha fatto un tontolone pieno di tic e i suoi dialoghi sconclusionati con Massimo Marietta sono stati uno dei momenti più divertenti, spesso punteggiati da applausi.


E Andrea Marietta? Per esigenze di copione, il nostro giovane e brillante attore ha dovuto accontentarsi di una parte secondaria, quella del fidanzato della figlia Carla, prima allontanato poi recuperato in extremis a suon di calcolati piagnistei, come già nel testo originale.  


“Pija la mare, pija la fija, fane ‘mass e sbat-je via” è stata una bella messa in scena fortemente innovativa di un testo assai noto del teatro comico.


La commedia di Govi rappresentava un preciso e puntiglioso spaccato della realtà dell’ambiente genovese piccolo borghese, con il suo nevrotico desiderio di un soggiorno “in villa” dove condurre una caccia ossessiva al buon partito.


Nell’adattamento di TreMaGi, il testo è diventato una ridda forsennata di archetipi dei personaggi piccolo borghese, un po’ comica finale e un po’ “Pot-Bouille” di Émile Zola, con un finale che non rappresenta certo il classico lieto fine ma uno sberleffo, divertente anche se un po’ amaro.

 

È stato annunciato che il prossimo anno la Companìa Teatral “Carla S.” potrà celebrare i suoi primi quarant’anni di attività: come sarà festeggiata questa ricorrenza?


Fin dal 1994 la Companìa Teatral “Carla S.” cura la Direzione Artistica di questa rassegna “Tutdarije” presso il Teatro “Monterosa” di Torino. La rassegna di teatro in piemontese “Tutdarije” è l’unica in Piemonte che abbraccia un arco di tempo di sette mesi, proponendo alcune delle migliori compagnie presenti sul territorio regionale.


Tutdarije” di quest’anno ha contato dieci commedie: oltre a quella della Carla S., sono state rappresentate: “Mata... per finta” (Compagnia “Dla Vila” di Verzuolo – CN), “L’ atelié” (Compagnia “Alfatre” di Torino), Pignasecca & Pignaverde (Compagnia “Carrucese” di Carrù-CN), “Agensìa matrimonial” (Compagnia “Ij Farfoj”  di Torino), “Per Giacomo e Cesco funerale con rinfresco” (Compagnia “Volti Anonimi” di Torino), “Allegro andante, con ël Cont e l’amante” (Compagnia “Siparietto di San Matteo” di Moncalieri), “Toca nen, ch’a brusa!” (Compagnia “Ernesto Ollino” di Torino), “Amore vuol dire gelosia...” (Compagnie “TREdiPICCHE & Ij Camolà”  di Fiano-Giaveno), “Niente da dichiarare?” (“Gruppo Teatrale Snoopy”  di Forno Canavese).


In questa domenica conclusiva, dopo la commedia, si è svolta la premiazione del concorso associato alla rassegna “Tutdarije” che, da alcuni anni, oltre alla rassegna teatrale prevede anche un concorso: il pubblico degli abbonati che segue tutti gli spettacoli, vota di sera in sera quelli che ritiene i migliori attori, il miglior regista, la miglior compagnia, e così via.


Ecco l’elenco dei premiati.


 

Premio 

Vincitore 

Compagnia 

Voto 

testo

Allegro andante, con ël cont e l'amante

San Matteo di Moncalieri

9,32

scene e costumi

Francesco Lussiana

Camolà di Giaveno

9,39

regia

Marco Voerzio

Tredipicche di Fiano

9,50

attore

Giancarlo Biò

Alfatre di Torino

29

attrice

Cecilia Costamagna

Carrucese di Carrù

22

caratterista M

Sergio Catania

La Vila di Verzuolo

19

Caratterista F

Danila Stievano

Volti Anonimi di Torino

25

Compagnia

Ernesto Ollino

Alpini B.ta Parella di Torino

9,44

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/04/2014