Pianeta Toro - Da non crederci

L'OPINIONE: di Francesco Venchi

E’ innegabile che l’avvento di Mister Ventura sulla panchina del Toro abbia prodotto una metamorfosi in seno alla società. Sono trascorsi pochissimi anni da quando il nostro Toro si dibatteva cercando di non subire il gol, perchè sarebbe stata dura recuperare.

Ed è trascorso pochissimo tempo da quando il nostro Toro arrancava alla ricerca dei 40 punti, limite che garantiva la salvezza. Oggi, finalmente, non è più così. A sei giornate dal termine del campionato, dopo la vittoria di Catania in rimonta, e quando mancava poco al fischio finale, stiamo ancora cullando il sogno Europa.

Se Mister Ventura ha avuto tanti meriti in questa trasformazione, va dato atto che il Presidente Cairo si è “lasciato” convincere perchè ha capito che la strada indicata dal tecnico era quella giusta. La società si è data una struttura; ha fatto degli acquisti mirati e azzeccati e ha rilanciato il settore giovanile, con la squadra Primavera, in primis, che sta facendo grandi cose e che lotterà sino alla fine per la conquista dello Scudetto. I punti persi, sia per demeriti nostri, sia per “sviste” arbitrali, ci avrebbero proiettati in una posizione di classifica assolutamente impensabile alla vigilia del campionato, e la conquista dell’Europa sarebbe diventata realtà. Oggi abbiamo delle compagini che ci superano e che non sembrano mollare.

Non credo che il non raggiungimento dell’obiettivo Europa rappresenti un danno, in questo campionato, che ci sta dando soddisfazioni oltre le attese; piuttosto penso che una crescita step by step sia la più giusta per noi, che dobbiamo fare della programmazione un caposaldo. La società, nei suoi tre uomini di vertice, il Presidente Cairo, Mister Ventura e il DS Petrachi, stanno impostando le strategie per fare  del Toro una squadra sempre più forte e convinta delle proprie possibilità.

Certo gli “argomenti” non mancano: Cerci che sembra scalpitare perchè attratto da palcoscenici più importanti; Ciro il Grande che a forza di gol (è capocannoniere al pari di Tevez), ha acceso gli appetiti di grandi squadre, tra cui la Juventus che possiede l’altra metà del cartellino; la necessità di rafforzare il centrocampo, e via discorrendo.

In ogni caso riscattare Ciro comporta un bell’esborso perchè la quotazione del giocatore ha raggiunto un livello che diventa oneroso anche per le finanze juventine. E se le due società, cioè Torino e Juventus, si accordassero per un rinnovo della comproprietà? L’eventuale cessione di Cerci, consentirebbe alla società di Via Arcivescovado di incassare tanti quattrini, che il

Presidente Cairo potrebbe reinvestite per costruire quella squadra più forte, che dovrebbe avere come obiettivo la parte sinistra della classifica, con conquista dell’Europa.

In ogni caso noi tifosi del Toro non possiamo che dirci soddisfatti della nostra squadra, che dopo anni di sofferenza ci sta facendo rivivere le gioie del passato.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 07/04/2014