Illustrata in Aula l’attività del Difensore civico regionale nel 2013

Il 2013 si è rivelato un anno di assestamento

 “Dopo il picco del 2012, che aveva visto più che raddoppiare rispetto all’anno precedente le richieste d’intervento da parte di cittadini, enti, associazioni e imprese per ottenere dalla pubblica amministrazione ciò che spetta loro di diritto, il 2013 si è rivelato un anno di assestamento”, ha sottolineato il 2 aprile nell’Aula consiliare il Difensore civico regionale Antonio Caputo presentando all’Assemblea la relazione dell’attività svolta lo scorso anno.

L’Ufficio del Difensore civico della Regione Piemonte - infatti - ha aperto 2.315 pratiche, in leggera flessione rispetto a quelle dell’anno precedente.

Ancora una volta - ha affermato Caputo - il maggior numero di richieste di intervento ha riguardato il delicato settore dei servizi alla persona e delle opposizioni alle dimissioni ospedaliere, della previdenza sociale, dell’assistenza pubblica e dell’inquinamento ambientale, acustico ed elettromagnetico. Numerose segnalazioni sono giunte anche per il comparto finanze e tributi, nei riguardi di gestori e concessionari di pubblici servizi e in materia di accesso documentale”.

L’adempimento spontaneo e l’emanazione di atti ritardati od omessi, a seguito delle sollecitazioni del Difensore civico, è stato ottenuto nel 34,6% dei casi. Le situazioni per cui il cittadino dovrà rivolgersi all’autorità giudiziaria o non potrà rivendicare alcun diritto perché inesistente si sono attestate al 35%. Solo lo 0,8% dei casi, a fronte di sollecitazioni, non ha ricevuto riscontri da parte della pubblica amministrazione.

“Per ciascun intervento, che ha riguardato intere categorie di cittadini - ha concluso Caputo - il Difensore civico ha cercato di fare ciò che molti cittadini auspicano: assicurare che quanto successo loro non si ripeta in futuro e garantire il diritto a una buona amministrazione, in grado di tutelare i diritti fondamentali delle persone. Un risultato decisamente al di sopra delle aspettative, che ha permesso di ottenere soddisfazione e orientamento a un gran numero di cittadini”.

Al termine, il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo  ha ringraziato il Difensore civico per l’impegno del proprio Ufficio a tutela della trasparenza e dell’esercizio del diritto di cittadinanza.

Nel dibattito sono intervenute le consigliere Eleonora Artesio (Fds) e Monica Cerutti (Sel) che hanno evidenziato che quando manca la trasparenza i cittadini rischiano di vivere lo Stato non come proprio rappresentante ma come entità ostile che nega diritti.

La relazione del Difensore civico è consultabile all’indirizzo http://www.consiglioregionale.piemonte.it/cms/media/files/relazione_2013_mod.pdf

 

 

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Articolo pubblicato il 07/04/2014