IL CAPITALISMO VINCE ANCORA: CASA GRAMSCI DIVENTA UN HOTEL DI LUSSO

L'edificio che ospitava “l'Ordine Nuovo” sarà un lussuoso albergo ed è subito polemica, sopratutto tra storici e proprietari

 

Tra maggio e giugno sarà inaugurato a Torino, l'hotel Gramsci, nell'abitazione in cui Antonio Gramsci si riuniva con gli altri studenti della redazione del giornale Ordine Nuovo, tra il 1914 e il 1921.

Negli anni Trenta fu proprietà della comunità israelitica, mentre negli anni Settanta fu poi acquistato dal Comune che ne fece delle case popolari. Esse furono sgomberate una ventina d'anni più tardi a causa della stato fatiscente della struttura.

L'edificio si erge in pieno centro, al numero 15 di piazza Carlo Emanuele e diverrà a breve un hotel di lusso con centosessanta stanze, ristorante, area fitness, due negozi e piscina sul tetto.

Il progetto, annunciato da Chiamparino nel 2006, è nato dalla collaborazione dell'Istituto piemontese Antonio Gramsci che organizzerà al suo interno piccole riunioni e allestirà inoltre una biblioteca con tutte le opere di uno dei più famosi fondatori del Partito Comunista, sottolineando che non si tratta di una operazione meramente commemorativa.

La scelta di intitolare a Gramsci l'hotel, decisione presa della società Carlina immobiliare, ha creato però non poche polemiche.

C'è chi ha espresso apprezzamento, come il nipote Antonio Gramsci Jr che oggi vive a Mosca e chi invece storce il naso.

Il porta voce più illustre tra gli scettici è sicuramente Nicola Tranfaglia, che insegnò per anni Storia Contemporanea all'università di Torino: “credo sia quanto meno opinabile intitolarlo a Gramsci – afferma contrariato – il carcere duro e la terribile morte che gli sono toccati in sorte hanno poco a che fare con l'immagine di un hotel di lusso”.

In altre parole, un uomo che ha vissuto in miseria, morto in carcere e sempre critico dei lussi borghesi, finisce con l'essere accostato ad uno sfarzoso albergo e a sparire invece dai luoghi a lui più consoni, come ad esempio le scuole: l'odierno liceo delle scienze umane Einstein, era infatti l'ex liceo sociopsicopedagogico intitolato a Gramsci. Senza dimenticare la presenza di una piccola via in centro dedicata al filosofo, dove vi si può trovare un elegante ristorante alla moda.

Ma d'altronde la stessa sorte è toccata a Che Guevara, il suo volto è finito in qualsiasi bene di consumo, divenendo testimonial di tutto ciò che aveva sempre combattuto.

A 77 anni dalla morte del segretario del Partito Comunista, si fa ironicamente prova della vittoria del capitalismo.

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Articolo pubblicato il 07/04/2014