Alfa Teatro - Sabato 12 e domenica 13 aprile "La rosa di Istambul"

In scena la compagnia Alfafolllies

 

La prossima Operetta in scena all’Alfateatro è una perla pescata nel dimenticatoio delle belle operette!

Rappresentata dopo la guerra soltanto una volta al FESTIVAL DI TRIESTE negli anni ’70, rivede la luce all’Alfateatro; vale la pena, infatti, di conoscere un’operetta così interessante, sia per la musica, sia per l’argomento che implicitamente tratta in un’epoca in cui la donna era poco considerata: l’emancipazione della donna!

 

"Siate curiosi - dice Augusto Grilli - e venite a vedere questo spettacolo che sicuramente Vi colpirà sia per le arie che per la trama".


 

  Operetta in due tempi di Leo Fall - Libretto di Julius Brammer e Alfred Grunwald

Coro“Carmine Casciano”- Balletto Alfaballett 

Scene e Costumi della Compagnia -  Regia di Augusto Grilli 

 

 

La bella Rosa Mel, la giovane figlia del Pascià Halì Ben, è una ragazza dallo spirito moderno, profondamente innamorata del poeta George Vallier, che vorrebbe tanto conoscere. Ma le usanze obbligano Rosa a sposare Gabriel-Bey, figlio del Ministro di Stanbul l’uomo che per lei ha scelto suo padre. Ribelle all’usanza ottomana così arretrata, che consentono i matrimoni senza che gli sposi si siano mai visti,  Rosa comunica freddamente al promesso sposo che amerà solo chi le detterà il suo cuore. Ma il bisogno di emancipazione di Rosa contagia anche Medi, la ragazza di cui è follemente innamorato Don Cecé, un giovane napoletano costretto a ogni sotterfugio per entrare nell’harem e incontrare la sua bella, con la quale vorrebbe avere un bebè, anche per aiutare suo padre, che per non perdere una causa molto importante deve dimostrare di essere diventato nonno. Purtroppo Rosa Mel deve sottomettersi al volere del padre e accettare le nozze con Gabriel-Bey. Ma per farsi accettare Gabriel-Bey dovrà essere se stesso, anche se questo significa celarsi dietro la sua finta identità del poeta George Vallier; Gabriel-Bey rivela di essere il poeta George Vallier, ma Rosa non gli crede; Rosa decide di recarsi in Svizzera per conoscere il poeta. In Svizzera, durante il viaggio di nozze, Medi annuncia al suo sposino Don Cecé, di essere in dolce attesa, per la gioia del nonno. Rosa frattanto è colma di felicità con il suo Gabriel-Bey: il suo sposo non le aveva mentito; è veramente lui André Lery.

 

 

LEO FALL

Nato con il nome di Leopold Fall, ricevette i primi insegnamenti musicali dal padre Moritz (1848–1922), in direttore di banda e compositore che si trasferì a Berlino. Il giovane Fall studiò al Conservatorio di Vienna prima di tornare in famiglia a Berlino, città piena di vita musicale. A Vienna studiò con Robert Fuchs e Johann Nepomuk Fuchs. Nel 1895 iniziò la carriera di direttore d'orchestra nel teatro dell'operetta di Amburgo ed iniziò a comporre questo genere di spettacoli teatrali. Dal 1904 si dedicò completamente alla composizione di operette. Ebbe minor successo del suo connazionale contemporaneo Franz Lehár, egli fu tuttavia in grado di produrre opere melodiose e ben orchestrate. Dopo aver lavorato a Berlino, Amburgo e Colonia si stabilì a Vienna nel 1906, dove morì. La sua tomba si trova al cimitero Zentralfriedhof di Vienna.

Le sue operette più note sono, in lingua inglese, Die Dollarprinzessin e Madame Pompadour, che ebbero successo a Londra e New York e sono rimaste in repertorio in Germania e Austria per tutto il XX secolo. Der liebe Augustin (1912; col titolo di Princess Caprice a Londra) venne rappresentata 3.360 volte, un numero senza precedenti). Nel Teatro La Fenice di Venezia il 12 febbraio 1921 avviene la prima di "La rosa di Stambul" con Ines Lidelba Fronticelli ed Alfredo Orsini

Questo spettacolo superò le cinquecento repliche consecutive e fece impazzire Vienna, tant’è vero che qualche anno più tardi fu tradotto in film.
Le melodie di Fall hanno tutte una flessuosità che le mantiene sempre in quota e che le arricchisce nella sostanza strumentale. Sono almeno tre le grandi pagine alle quali l’intera operetta attinge fresche energie: il valzer conduttore “O rosa di Stambul”, il gagliardo ritmo spagnolesco, dal quale prende lo slancio la serenata in la maggiore e ancora la delicata apoteosi del valzer, nella stessa tonalità, cantata dal tenore e dal soprano.
Ma anche i duettini brillanti hanno una vivezza e una preziosità di trattamento che li sottraggono ad ogni rischio di banalità.
 

Sabato 12 aprile ore 21,00 – domenica 13 aprile ore 16.00

Biglietti : Intero € 25,00 Ridotti € 20,00 – 18,00

 

Per informazioni e prenotazioni

Tel. 011.8193529 – 333.6387963

grilli@operette.it

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 06/04/2014