Festival Beat al "Le Roi", terza puntata

Cronaca, in quattro puntate, di una manifestazione unica ed irripetibile. Report ed interviste esclusive, per i lettori di Civico20 News.

Terza puntata.

Nuovo cambio di sedia, non prima di aver scambiato un abbraccio con Massimo Di Rocco, il batterista dei Camaleonti, amico di vecchia data, e proprio Tonino Cripezzi e Livio Macchia, fondatori del gruppo, nel lontano 1963, sono gli ospiti, molto graditi, dell’intervista che leggerete a breve.

Anche in questo caso, scusate se posso sembrare ripetitivo, ma…parafrasando una battuta di Jerry Calà…”è tanto che aspettavo un’occasione così”…ho il mio bel cimélio da far autografare, cioè il 45 giri originale e consumato a dovere di “Amicizia e Amore” (1973, ndr), che suscita una piacevole sorpresa nei miei interlocutori. 

Passano gli anni, ma I Camaleonti sono sempre al loro posto.

Qual è il vostro segreto?

Tonino: Cantare, suonare, stare in mezzo alla gente, divertirsi, fin che si può.

Il segreto della longevità.

Livio: Come ha detto lui…cantare, suonare, divertirsi, io ci aggiungo…vabbè…(ride, ndr),

cercare di far passare al pubblico un paio d’ore di serenità.

Il locale stasera è strapieno, “sold out”, come si usa dire.

e non solo di persone…”vintage”…se mi passi il termine.

Tonino: Evidentemente abbiamo lasciato un segno importante nella storia della musica italiana. Sia noi, sia gli altri gruppi che suonano con noi stasera.

Per quel che riguarda i più giovani, vengono per sentire, vedere, quello che hanno, diciamo così, vissuto i loro genitori all’epoca. Questo, per me, è un segno di rispetto e di importanza per noi, e naturalmente per chi si esibisce con noi stasera.

Tanti anni fa, ad una “Canzonissima”, programma all’epoca collegato alla Lotteria di Capodanno, presentaste un brano, uno dei miei preferiti, ”Amicizia e Amore”. Visti gli scarsi ascolti degli ultimi Festival di Sanremo, a cui voi avete partecipato parecchie volte, quanto mancano, al pubblico, quelle trasmissioni e quei Festival?

Tonino: Non mancano tanto le manifestazioni, mancano gli autori.

Noi abbiamo interpretato grossi successi, che, purtroppo, oggi non scrive più nessuno.

Questo è uno dei motivi per cui la musica sta pian piano decadendo.

Io comunque ho fiducia.

Livio: Guarda…adesso chi fa una canzone, se la vuole cantare personalmente.

Il che, tante volte è sbagliato. Gli autori bravi ci sono, le canzoni belle ci sono, ma magari, cantate dall’autore stesso, non fanno quell’effetto che potrebbero fare, se cantate d qualcun altro.

Solo che, a differenza di quanto succede all’estero, gruppi…”Vintage”…come dici tu, come il nostro, non sono più presi in considerazione.

Tv e radio non ci considerano, se non per programmi specifici, guarda caso, molto ascoltati e visti.

Diciamo che siamo un po penalizzati, purtroppo.

Signori, grazie per l’intervista; in bocca al lupo e mi auguro di incontrarvi nuovamente fra…parecchi anni…

…parecchi anni…(ridono entrambi, ndr)…va bene…ciao, grazie a te.

E poi lo spettacolo.

Anche in questo caso, visti i tempi molto stretti, I Camaleonti regalano al pubblico, in rapida successione, i loro maggiori successi: “L’ora dell’amore”, “Perché ti amo”, “Applausi”, per l’entusiasmo dei presenti in sala.

Vorrei sottolineare, il valore assoluto della band: Tonino e Livio a parte, che col loro carisma, sono padroni della scena e grandi intrattenitori, voglio ricordare Valerio Veronese alla chitarra, Massimo Brunetti alle tastiere e l’amico Massimo Di Rocco alla batteria. Musicisti di grande spessore.

Finisce anche la terza puntata.

A breve “l’ultimo quarto”, con un altro ospite davvero d’eccezione: Alberto Radius.

Ringrazio come sempre, Sorcina “Tina” Sessantasette, per le bellissime foto

Stay always tuned !!!

 Lele Boccardo

 

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Articolo pubblicato il 30/03/2014