Presentate a Palazzo Lascaris due tele attribuite a Paolo Veronese
Palazzo Lascaris

Si tratta di due tele a soggetto allegorico

“L’insperato riconoscimento a queste due tele, degne dei migliori musei del mondo, permetterà di rilanciare il progetto di pieno recupero di Villa San Remigio a Pallanza, affinché questi dipinti possano tornare nella propria sede originaria e siano sempre ammirabili dal pubblico”,

così ha affermato Valerio Cattaneo, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, durante la conferenza stampa a Palazzo Lascaris che ha presentato due dipinti, patrimonio della Regione Piemonte, attribuiti alla mano del maestro cinquecentesco Paolo Veronese, grazie a recenti e approfonditi studi.

Si tratta di due tele a soggetto allegorico (1,20x2m), raffiguranti una donna identificata come La Scultura e un uomo con turbante conosciuto come L'Astronomia, custoditi a Villa San Remigio, edificio acquistato nel 1977 grazie alla lungimiranza dell’allora presidente della Regione, Aldo Viglione.
Al County Museum di Los Angeles sono presenti due dipinti di Paolo Veronese, delle  medesime dimensioni e con soggetti allegorici simili, che potrebbero avere una storia comune con i due presenti a Villa San Remigio.

Un’ipotesi che troverebbe conferma attraverso le antiche copie di questi quattro esemplari, conservate al museo della città di Chartres. Ciò dimostrerebbe che un tempo i quadri facevano parte di un’unica serie.

A gettare nuova luce sulla paternità dei dipinti è stata un’équipe di studiosi, a cominciare da Cristina Moro, storica dell’arte che ha approfondito l’analisi degli arredi della villa per la sua tesi di dottorato in storia e critica dell’arte, coordinata dal professor Giovanni Agosti dell’Università degli Studi di Milano.

“Il ritrovamento costituisce un nuovo, significativo contributo per approfondire l’arte di Veronese e proseguiremo ora con un progetto di ricerca che coinvolge anche il Centro internazionale di studi di Architettura Andrea Palladio, ad analizzare ulteriormente la coerenza delle opere della serie, valutando il loro ruolo nella vicenda artistica del celebre pittore”,

ha spiegato Vittoria Romani, docente dell’Università di Padova, una dei massimi esperti di pittura veneta del Cinquecento.

La scoperta avviene proprio nell’anno dedicato a livello internazionale a Veronese, con due importanti esposizioni, una appena aperta alla National Gallery di Londra e l’altra in programma da luglio al Palazzo della Gran Guardia  di Verona.

Alla presentazione sono intervenuti anche Gilberto Pichetto e Michele Coppola, rispettivamente  vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il professor Howard Burns, presidente del Consiglio scientifico del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio a Vicenza, Edith Gabrielli, soprintendente per i beni storici e artistici del Piemonte, Ivan Guarducci, presidente fondazione comunitaria Vco e Alberto Vanelli, direttore del Consorzio La Venaria Reale.




















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Articolo pubblicato il 30/03/2014