L’Accademia di Agricoltura di Torino

Inaugurazione del CCXXIX Anno Accademico a Palazzo Lascaris

Venerdì 4 aprile, alle ore 10,30 si terrà a Palazzo Lascaris – Sala Viglione – in via Alfieri 15 a Torino, l’Adunanza solenne per l’inaugurazione del CCXXIX Anno Accademico dell’Accademia di Agricoltura. 

Il Presidente Pietro Piccarolo terrà una relazione sull’attività dell’Accademia nell’anno 2013. Seguirà un intervento di Giancarlo Caselli, il quale parlerà del suo nuovo impiego come consulente della Coldiretti contro le Agromafie. 


 

L’Accademia di Agricoltura rappresenta una realtà cittadina assai poco conosciuta che ha sede in Torino, nel Palazzo Corbetta Bellini di Lessolo, tra le vie dei Mille e Andrea Doria, in via Andrea Doria 10. Può essere interessante ricordarne brevemente la storia sulla base di quanto esposto nel sito ufficiale. 


 

L’Accademia di Agricoltura nacque come Società Agraria il 24 maggio 1785, per volere di Vittorio Amedeo III Re di Sardegna, in un periodo dominato dalla cultura illuminista. Il primo Statuto così fissava gli scopi della Società: «promuovere a pubblico vantaggio la coltivazione dei terreni situati principalmente nei felici domini di S.M., secondo le regole opportune e convenevoli alla loro diversa natura». Si pensava di risolvere i problemi della produzione agricola conseguendo anche vantaggi economici, secondo i concetti illuministici dell’epoca.  


 

L’Accademia, dopo l’epoca napoleonica, con titolo di “Reale Società Agraria”, divenne l’organo ufficiale di consulenza in materia agraria del Governo piemontese e, dopo l’unità, di quello italiano e svolse una preziosa attività didattica e scientifica per gli agricoltori, dalla fine del 1700 e per tutto il secolo XIX e oltre. 


Camillo Cavour fu socio dell’Accademia fin dal 1843, ed è anche noto per la sua personale attività a Grinzane quale viticoltore e a Leri, nel Vercellese, per le migliorie da lui apportate alla produzione del riso.


Altri personaggi illustri hanno partecipato alla vita dell’Accademia: in primo luogo una lunga serie di agronomi come Alessandro Faà di Bruno, Emilio Bertone di Sambuy, Luigi Arcozzi Masino, Ottavio Ottavi, Cosimo Ridolfi, Giovanni Dalmasso e altri. Si ricordano poi i chimici Amedeo Avogadro e Ascanio Sobrero, l’ingegnere Galileo Ferraris, il medico Giulio Bizzozzero, i botanici Oreste Mattirolo e Beniamino Peyronel, i veterinari Edoardo Perroncito e Sebastiano Rivolta, gli economisti Arrigo Serpieri e Luigi Einaudi.


L’Accademia possiede un importante patrimonio librario specialistico e, nella sua sede, esiste anche una preziosa collezione pomologica di frutti artificiali prodotti, nel secolo XIX, da Francesco Garnier Valletti.


L’Accademia propose e ottenne, in accordo con l’Università e il Comune di Torino, l’istituzione nel 1936 della Facoltà di Agraria presso l’Ateneo torinese e, nel 1980, si prodigò per la realizzazione del corso di laurea in Scienze forestali.


Oggi l’Accademia prosegue studi e ricerche su diverse problematiche: pubblicazioni e convegni sono indirizzati ad un corretto impiego del territorio e delle risorse agricole, in modo che l’ambiente mantenga caratteristiche di “vivibilità” che non modifichino il rapporto uomo-natura.

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Articolo pubblicato il 28/03/2014