Lettera aperta per il rispetto dei contributi previdenziali dei lavoratori
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Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità
Via Principe Amedeo 41 – 10092 BEINASCO (TO) e-mail: codiperpensioni@libero.it
Il CoDiPeR, nel novembre 2013, inviò al Ministro del Lavoro Prof. Giovannini, una lettera raccomandata con la quale si chiedeva, tra l’altro, di far espletare una indagine sui soggetti che percepiscono vitalizi della legge 252/1974, meglio conosciuta come “legge Mosca”. Questa norma consentì la regolarizzazione della posizione assicurativa dei dipendenti dei maggiori partiti politici, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione, senza che i rispettivi datori di lavoro avessero versato una lira. Inoltre la legge assicurò effetti retroattivi pluriennali con l’esborso di consistenti somme di arretrati prelevati dai fondi pensionistici dei lavoratori italiani.
Si tratta di una ignobile legge che calpesta i diritti fondamentali dei lavoratori e li deruba dei contributi previdenziali regalando pensioni d’oro a un esercito di circa 40.000 persone. Ciò che indigna maggiormente è che il furto è stato ideato da un sindacalista della GGIL, cioè da chi, per statuto, dovrebbe tutelare i lavoratori. Comunque tutti i partiti e tutti i sindacati si sono accordati nel frodare i lavoratori italiani. Se i datori di lavoro omettono di pagare i contributi dei propri dipendenti vengono puniti con pesanti sanzioni. Purtroppo le ispezioni ministeriali possono avere conseguenze tragiche come il doloroso caso di Casalnuovo……… Se i “padroni inadempienti” sono partiti politici e sindacati, niente ispezioni, niente sanzioni e, addirittura, si arriva al” furto di contributi” degli ignari lavoratori per distribuire pensioni e cospicui arretrati.
Tutti gli iscritti all’INPS sono stati danneggiati dalla legge Mosca e da tutte le leggi che hanno concesso pensioni non proporzionate ai contributi versati. Il danno maggiore però lo hanno subito le pensioni di reversibilità decurtate fino al 50 per cento. Non solo, ma a causa del famigerato comma 41 dell’art.1 della legge 335/1995, capita spesso che i titolari di pensioni di reversibilità debbano restituire all'INPS somme che sono state pagate in più. Addirittura un vedovo di Torino, iscritto al nostro comitato, sta restituendo 25.000 euro.
La Costituzione della Repubblica italiana, stabilisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge…………E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica e sociale del Paese.”
Signor Ministro, quale capo del Dicastero del Lavoro, Lei ha giurato di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le Sue funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione. Per questa ragione, Signor Ministro, o si permette a ogni lavoratore che possa vantare periodi di “lavoro nero” di accedere ai benefici della legge Mosca o vengano abolite queste pensioni.
Giuliana Tofani Rossi
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Articolo pubblicato il 21/03/2014