Beppe il Matto e Gianni Rinco: 12° capitolo

Prosegue l'attenta analisi dei due amici

 

                                         

LA NECESSARIA RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO.                   

 

Con questa PROPOSTA DI RIFORMA viene eliminato il versamento dei contributi,perc viene tassato direttamente il prodotto. Ottenendo così una equità pensionistica. Inoltre si ottiene un notevole risparmio burocratico, liberalizzando in parte anche il mondo del lavoro.  

 

Purtroppo forse sono contrari tutti i poteri forti, (LE VARIE CASTE DEI PRIVILEGIATI) che non hanno diritto nè bisogno della pensione, ma che per puro egoismo, la INCASSANO, pur essendo a conoscenza (perc sono intelligenti e molto istruiti) del sopruso che una antiquata legge permette loro,  senza mai tentare di correggerla, minando così la democrazia, con il placido  consenso dei  nostri illustri economisti che : O non pensano al diritto,e alequità,o non le interessa, perc danneggia anche loro.

 

Inoltre e non ultimo: Il maggiore afflusso di denaro nelle tasche dei poveri porta a un maggior consumo interno, che è l’ossigeno per le nostre imprese. Pertanto sia che il prelievo fiscale avviene con il versamento dei contributi, o con la tassazione sul prodotto (che a mio avviso e più utile perché programmabile di anno in anno ) E CHIARO CHE PAGA SEMPRE IL PRODOTTO E PERCIO’ IL CONSUMATORE che siamo tutti noi.

   In ultima analisi si tratta di non dare la pensione ai cittadini che hanno un reddito  alto, ma darla ai        cittadini senza o a basso reddito.

PERTANTO E’ FALSO IL CONCETTO : CHE SI HA DIRITTO ALLA PENSIONE PERCHE’ SI SONO VERSATI I CNTRIBUTI.  POICHE’ COME ABBIAMO VISTO I CONTRIBUTI LI VERSA IL PRODOTTO.

                                                                   

PROSEGUE

 

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Articolo pubblicato il 20/03/2014