Sondaggi e poltrone per le donne
Foto di repertorio

Qualsiasi partito tradizionale è accreditato di un dato percentuale da correlare al solo trenta per cento della popolazione italiana

I sondaggi, e le percentuali che riportano, sono soltanto indicativi, ma la loro interpretazione da parte dei mass media non può non sconcertare chi li legge. Faccio un esempio: l’ultimo sondaggio di stamattina rivela le intenzioni di voto di quella parte di elettori raggiunti dall’indagine.

Nella videata televisiva son elencati tutti i partiti, dai più grandi ai più piccoli, con a fianco le loro percentuali, fino alle virgole. Viene abbastanza trascurato invece l’ultimo paragrafo che rivela chi non ha deciso, in quanto deluso dall’attuale politica, di astenersi dal voto. Si tratta di una percentuale altissima che si aggira intorno al cinquanta per cento degli italiani.

Il presidente della Repubblica, nella sua infinita saggezza, potrebbe consolarsi, pensando che il restante cinquanta per cento sia ancora disposto a seguirlo nelle sue evoluzioni, nei sui raggiri e nella sua pretesa di vietare agli italiani di esprimersi con le elezioni. Ma non è così. Perché un’altra notevole percentuale di elettori ha deciso di assumere una posizione antisistema, di protesta estrema ed è incoraggiata e seguita da oltre il venti per cento degli elettori. Il Movimento 5stelle.

I partiti tradizionali grandi e piccoli, quelli che si combattono dal mattino alla sera nei talk show televisivi, rappresentano, se facciamo la somma di chi si dichiara per l’astensione e degli elettori del movimento 5stelle, si e no, il trenta per cento degli italiani. Una ridotta minoranza in cui hanno fino ad oggi gestito il potere, politici e tecnici che predicano la sottomissione ai diktat dell’Unione Europea e l’obbedienza ai voleri di un uomo di quasi novanta anni che, per la sua formazione politica giovanile, è contrario alle consultazioni popolari.

Si può dedurre quindi che qualsiasi partito tradizionale che ottenga nei sondaggi di oggi un certo numero di suffragi, debba essere accreditato di un dato percentuale da correlare al solo trenta per cento della popolazione italiana.

In questa situazione i rappresentanti di quel trenta per cento si dilaniano, come al solito, in parlamento, su fatti che non hanno alcun interesse per la popolazione: come quello di dare più poltrone alle donne.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 16/03/2014