"La Famiglia oggi": la presentano i Giovani Padani
Il tavolo dei relatori

Il dibattito ha visto insieme gay e sostenitori della famiglia tradizionale

 

Venerdì 28 febbraio 2014 il Movimento Giovani Padani di Torino ha organizzato un dibattito dal titolo “La famiglia oggi – Sfida ai tabù sul futuro dell’istituzione della famiglia alla luce dell’attuale contesto sociale”.

La serata aveva come obiettivo il superamento dell’impossibilità di trattare i temi dei valori della famiglia tradizionale e i diritti dei gay. Nell’introduzione al dibattito il Coordinatore Cittadino dei Giovani Padani ha ricordato che le conferenze sulla famiglia sono frequenti, così come quelle sull’omosessualità, ma sono rarissime le occasioni di incontro tra i due mondi, perché spesso vengono lanciati attacchi politicizzati e accuse infondate di omofobia. I ragazzi della Lega Nord hanno invece voluto dare la parola ad entrambi gli schieramenti e dimostrare che le due “fazioni” possono venirsi incontro su qualcosa.

Al dibattito, avvenuto nella sala della Circoscrizione 3 di via Moretta, sono intervenuti il Segretario Cittadino della Lega Nord Elena Maccanti, il Capogruppo del Carroccio al comune di Torino Fabrizio Ricca, Giulia Bertero del Comitato Si alla famiglia, Stefano Manganaro del Coordinamento Sentinelle in piedi, il Presidente Provinciale dell’Arcigay Marco Giusta e il Presidente dell’Associazione Quore Alessandro Battaglia. Il moderatore designato per la serata era Andrea Costa de Il Giornale.

Dopo la presentazione della serata da parte del giornalista, i sei relatori hanno avuto tutti la possibilità di esprimere la propria opinione, come Manganaro, rappresentante delle Sentinelle in piedi, organizzazione che si batte per la libertà d’espressione, il quale sostiene che è sbagliato istituire un apposito reato con aggravante se la vittima di una violenza è un gay. Poi aggiunge:

“E’ stata un’occasione ottima quanto rara per avere un confronto. Una serata davvero ben ideata e organizzata. L’unica pecca? A volte si preferiva cercare punti di convergenza invece di impostare un contraddittorio, cosa apprezzabile in sé ma poco utile per capire ragioni e argomentazioni delle due parti”.

Giulia Bertero, Comitato Si alla famiglia, proveniente dal mondo cattolico, difende con orgoglio la famiglia tradizionale e attacca duramente le imposizioni all’interno delle scuole dell’insegnamento della cultura gay:

“E’ assurdo che ai bambini delle elementari, bimbi di 6-7 anni, si parli di omosessualità e masturbazione”

afferma Bertero. Secondo Marco Giusta dell’Arcigay il dibattito, che “è stato interessante e produttivo”, è servito a discutere in modo chiaro di diritti.

“L’apertura di Ricca e Maccanti alle unioni civili e la loro netta condanna all’omofobia e alla discriminazione, anche quando viene espressa da membri del loro partito, sono segnali importanti che aprono molte strade”

spiega Giusta.

Infine la Lega, che con il consigliere Fabrizio Ricca afferma che la discussione su temi complicati come questo merita di essere affrontata.

“La strada che porta al riconoscimento delle coppie gay va intrapresa con decisione ma è un percorso che deve nascere da solo, senza forzature o spinte politicizzate. Bisogna inoltre tenere conto della nostra assoluta contrarietà alle adozioni di bambini da parte delle coppie omosessuali".

                                                                                                                                                                                                                         Carlo  Emanuele Morando

 

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Articolo pubblicato il 12/03/2014