Pianeta Toro - Ci eravamo tanto illusi
Il Presidente granata Urbano Cairo (FOTO LAPRESSE)

Francesco Venchi: l'opinione

E sì, ormai i media e noi tifosi stavamo cullando il sogno “Europa” che, alla luce delle ultime prestazioni della squadra e di altri episodi sfortunati, si sta rivelando proprio un sogno.

Ma questa è la conferma di quanto ha dichiarato, ed a ragione, il nostro Mister, e cioè che la “ricostruzione” del Torino sta avvenendo per gradi.

Quando il signor Ventura ha preso il Torino, l’ha portato nell’arco di una stagione in A; l’anno successivo ha raggiunto la salvezza, che ha portato benefici significativi al Torino Società e squadra, ed ora sta gettando le basi per far sì che il Toro occupi sistematicamente la parte sinistra della classifica, con conquista dell’Europa.

E’ innegabile che si tratta di un percorso entusiasmante, e impensabile sino a qualche anno fa, quando il Toro arrancava anche in Serie B.

 E tuttavia la quarta sconfitta subìta ieri, nelle ultime cinque gare disputate, la terza consecutiva dopo Juve e Sampdoria, lascia l’amaro in bocca perchè di fronte c’era un’Inter tutt’altro che irresistibile, al quale il Toro ha regalato tutto il primo tempo.

Non vale, a giustificazione della nostra scialba prova, l’assenza di diversi titolari della linea difensiva, piuttosto vien da chiedersi se le lodi sperticate riservate alla squadra prima dell’inizio di quest’ultimo ciclo da dimenticare, non abbiano nuociuto ai nostri calciatori, tanto da sentirsi appagati, oppure se sia intervenuto un calo fisiologico, ipotesi, quest’ultima, che non sottoscrivo perchè il Toro non è impegnato in altre competizioni che non sia il campionato.

Occorre, invece, un bagno di umiltà, e serve concentrazione e spirito di sacrificio. In altri termini, è necessario “fare squadra” per sopperire a quel deficit di qualità ed esperienza, che il nostro Mister sta perseguendo step by step.

Tornando alla realtà mancano quattro o cinque punti per sentirci “sicuri”, e questi quattro o cinque punti non devono rappresentare una montagna difficile da scalare.

Il Toro deve sempre dimostrare di essere vivo e vitale. Il “Toro non può perdere”, come titola un bel libro del nostro mitico Eraldo Pecci.

Francesco Venchi

 

 

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Articolo pubblicato il 10/03/2014