IL MUSEO FERROVIARIO PIEMONTESE

FASCINO - PASSIONE - RICORDI

Nessuno di noi ha mai visto un bambino salutare un autobus, un aereo o una nave, ma tutti abbiamo sempre visto un bambino salutare un treno che passa. 

Forse i treni fanno parte del nostro dna, sicuramente nel dna di molti appassionati di ferrovie e modellismo ferroviario. 


 

Queste sono le origini ancestrali del Museo Ferroviario Piemontese che possiamo far risalire idealmente al 1952 anno di nascita della Federazione italiana Modellisti Ferroviari, dalla quale, nel 1974, si staccò un gruppo di soci intenzionati  a dedicarsi soprattutto ai treni reali e che fondarono il GATT ( Gruppo Amici del Treno Torino ). Il primo atto del nuovo club fu la raccolta firme per il salvataggio di alcune locomotive elettriche trifase, prossime alla demolizione per la imminente abolizione di questo tipo di alimentazione elettrica ( maggio 1976 ). 

L’obiettivo era la preservazione a scopo storico dei rotabili ferroviari, idea peraltro non così nuova, poiché già prima della seconda guerra mondiale, le Ferrovie dello Stato avevano già cominciato ad “archiviare” rotabili, in particolare locomotive a vapore. Purtroppo tutto questo materiale venne distrutto dai successivi eventi bellici.  


 

Così, due anni dopo, precisamente il 26 luglio 1978, il Consiglio Regionale del Piemonte, approvava, grazie anche al forte interessamento dell’assessore regionale ai trasporti Sante Bajardi, la Legge n.45 di istituzione dell’Associazione Museo Ferroviario Piemontese ( AMFP ). 


 

Un museo “Vivo”, dedito alla conservazione della memoria storica e del patrimonio del territorio, ma nel contempo anche a rendere visibili e operativi i mezzi, a curarne la manutenzione, a mantenerli in esercizio per l’effettuazione di treni storici, usando preferibilmente rotabili che proprio sul territorio  Piemontese avevano  circolato per decenni.  


 

I treni dell’ MFP, in realtà si sono spinti ben oltre la provincia di Torino, arrivando fino a Vado Ligure, Iseo, Ferrara , Mantova e Aosta, giusto per citare i luoghi più importanti. 


 

Dal 1980 i mezzi del Museo iniziarono ad essere ospitati dalla allora SATTI (oggi GTT) nella stazione di Torino Porta Milano (Ponte Mosca) e lungo le ferrovie del Canavese e Valli di Lanzo. 


 

Nel 1985 il Comune di Savigliano offrì in comodato gratuito un terreno annesso alla linea ferroviaria per edificare una Sede distaccata dell’MFP: in seguito questa location divenne la base dei mezzi restaurati ed attivi del Museo, mentre a Ponte Mosca si localizzò l’attività di restauro, manutenzione e prima accoglienza dei rotabili. 


 

L’attività del Museo è in costante crescita, grazie ad una serie di fattori che contribuiscono a questo successo: la iniziale lungimiranza della Regione Piemonte, la collaborazione con le istituzioni private e pubbliche, in particolare   con GTT e le Ferrovie dello Stato, specialmente dopo la nascita nel 2013 della loro Fondazione per i Treni Storici.


La valenza dell’MFP è certamente dimostrata dal fatto che la sua locomotiva 940.030 di costruzione Officine Meccaniche Navali Napoli del 1922, è ancora oggi esposta assieme alla E 404.002 di Trenitalia sull’aiuola antistante l’ingresso  delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, uno dei punti nodali di tutti i festeggiamenti di Italia 150. La cittadinanza ha talmente gradito questa performance espositiva, che collega passato e presente e ravviva antichi ricordi in molti di noi, che per ora sarà lasciata a rappresentare la storia ferroviaria di Torino


Ma tutto questo non sarebbe nato e soprattutto non ci sarebbe stato seguito, senza l’apporto dei volontari di ogni età, che con grande passione, dedizione e competenza, si dedicano senza risparmio a rendere il Museo sempre più affascinante, completo e competitivo a livello Europeo.

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Articolo pubblicato il 13/03/2014