Cercare attenuanti per la seconda sconfitta consecutiva non è da Toro: l'analisi del Mister Ventura è sicuramente esaustiva e veritiera.

Sta di fatto che i granata, con questo passo falso casalingo, si allontanano dalla "Zona Europa" che pareva a portata di mano, ma forse un bagno di umiltà farà sicuramente bene soprattutto sul piano della consapevolezza: un organico coeso non perde i giocatori alla vigilia di un match delicato, comunque, forse più per l'Inter che per loro stessi.

Le ammonizioni rimediate durante il match con i Doria privano praticamente della difesa titolare e costringono Ventura ad inventarsi una nuova linea davanti a Padelli in grado di fermare i nerazzurri che in casa sono sempre temibili.

Recriminare sulla posizione irregolare di Okaka che al 7° del primo tempo ha portato in vantaggio gli ospiti non fa onore anche perchè c'era tutto il tempo per pareggiare o addirittura ribaltare il parziale.

E invece il Toro ha continuato con lo stesso ritmo rischiando il raddoppio dei Doria che solo la buona sorte (?!?) ha impedito.

E così, poco dopo la mezz'ora della ripresa, la banda Mihajlovic ha raddoppiato con Gabbiadini, autore di una magistrale punizione dal limite, che ha chiuso praticamente l'incontro.

Per cui, dopo la sconfitta nel derby con il credito di un calcio di rigore per un fallo di Pirlo, oggi i granata si ritrovano a leccarsi le ferite ed a recitare il mea culpa per non aver saputo reagire e giocare da Toro.

Il popolo torinista vede comunque la sfida di San Siro come un possibile trampolino di lancio per tornare a sperare, vincendo lo scetticismo di Ventura, nella "Zona Europa" che è comunque ancora alla portata di Cerci e compagni.