DAL SOVRANAZIONALE AL LOCALE. IL CASO TORINO
Passando ora ad una dimensione locale più vicina a noi, andiamo ad esaminare il 7° PROGETTO UE ( COPE ).
Il progetto ha l’obiettivo di studiare la co-produzione delle politiche di inclusione attiva di contrasto alla povertà in un quadro multilivello, multidimensionale e multistakeholder.
Il punto di partenza è il concetto di povertà come sfida multidimensionale; a seguire una analisi comparativa delle politiche contro la povertà e degli schemi di reddito minimo in Italia, Germania, Polonia, Inghilterra e Svezia a livello locale, relativo alle città di Torino, Dortmund, Radom, Glasgow e Malmo.
Il progetto COPE indica Torino come la 4^ città italiana per dimensioni, con poco più di 900.000 abitanti, con un consistente declino demografico dalla metà degli anni settanta, parziale diminuzione della popolazione in età lavorativa e un livello di immigrazione di circa il 16%.
La Città vive un periodo di stagnazione economica ( in parte connessa alla crisi della FIAT ) già prima della crisi del 2008 ed è più colpita di altre aree metropolitane.
La situazione del mercato del lavoro ( tassi occupazione/disoccupazione) è peggiore rispetto ad altre aree italiane.
La povertà relativa per nucleo familiare si attesta al 7,3 rispetto al 6,0 della Lombardia e al 6,2 del Nord Italia.
Aumentano quindi le richieste di aiuto ai servizi sociali comunali, ai centri di ascolto Caritas Ufficio Pio ecc. Aumenta la spesa per l’assistenza economica ma diminuiscono i trasferimenti di risorse da Stato e Regioni ( - 80% tra il 2008 e il 2012).
Il debito del Comune nel 2012 ammonta a € 3.330 Milioni con un pro capite di € 3.652 ( il più alto d’Italia ).
Viene così adottata una politica fiscale restrittiva ( aumento IMU ) per confermare risorse e impegno sul fronte sociale.
Passando alla ripartizione delle responsabilità tra i livelli di governo per combattere la povertà a Torino, vediamo che il sistema è complesso e frammentato. Le misure pubbliche possono essere suddivise in 3 categorie:
MISURE NAZIONALI E REGIONALI ATTUATE A LIVELLO LOCALE
- Assegno di maternità
- Assegno per nucleo familiare con almeno 3 figli
- Contributi economici per famiglie con almeno 4 figli
- Nuova Social Card
- Fondo sociale per il sostegno alla locazione
- Fondo Regionale per il sostegno alla locazione
MISURE DI ASSISTENZA ECONOMICA PROGETTATE E REALIZZATE DAL COMUNE DI TORINO
- Reddito di mantenimento per inabili al lavoro, over 65, invalidi donne incinte
- Reddito di inserimento sociale per abili al lavoro
- Contributo economico per la casa per soggetti eleggibili RM o RIS e sfrattati
- Contributo economico per bisogni specifici a seconda dei casi
RIDUZIONI DI TASSE E IMPOSTE REGOLATI A LIVELLO OCALE
- Assistenza economica straordinaria per spese casa e ricoveri per sfratto
- Tariffe agevolate e riduzioni fiscali per nidi infanzia, trasporto pubblico locale, servizio idrico, tassa raccolta rifiuti abitazione principale, esenzione addizionale comunale IRPEF e rimborso parziale IMU.
L’intervento più rilevante è la NUOVA SOCIAL CARD con queste caratteristiche:
. sperimentazione di 1 anno
. finalizzata al contrasto della povertà minorile
. coinvolgimento del terzo settore
. Ripartizione dei fondi nazionali in base all’incidenza povertà, €3,8 Ml a Torino
. 1000 nuclei beneficiari (stima) rispetto a 11.000 rientranti nei criteri
I criteri e categorie di accesso per il MINISTERO:
- cittadini italiani e stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo
. residenza di 1 anno
. reddito ISEE < € 3.000
. almeno 1 minore
Punteggi di priorità per il COMUNE
. residenza da almeno 2 anni
. nucleo monoparentale
. numero figli presenti
. presenza di figli disabili
. disagio abitativo
. nucleo già beneficiario di misure di assistenza economica comunale
Ulteriori programmi contro la povertà sono forniti direttamente da Organizzazioni del Terzo Settore, principalmente da:
- COMPAGNIA DI SAN PAOLO e UFFICIO PIO
- CARITAS TORINO
- SOCIETA’ DI SAN VINCENZO
- FONDAZIONE SPECCHIO DEI TEMPI
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Articolo pubblicato il 26/02/2014