APPELLO UMANITARIO DI AVAAZ.ORG

TORTURE NEL SINAI EGIZIANO

Pubblichiamo l’appello umanitario della Comunità Internazionale Avaaz.org. 


 
 

Incinta di nove mesi e incatenata, Haben (nome di fantasia) è stata picchiata senza pietà dai suoi torturatori che pretendevano un riscatto di $ 35.000 da suo marito. Ha partorito con delle manette ai polsi, rinchiusa insieme ad altri prigionieri terrorizzati e tutto quello che c’era per tagliare il cordone ombelicale erano dei pezzi di metallo arrugginito. E’ inconcepibile che una cosa del genere stia davvero succedendo nel 2014. 


 

Sorprendentemente, Haben è sopravvissuta. Ma lei è solo una delle migliaia di persone che dall’Africa Orientale vengono rapite da organizzazioni criminali di trafficanti di esseri umani, per essere poi torturate nel Sinai egiziano, fino a che le loro famiglie disperate non riescono a pagare riscatti esorbitanti per la loro libertà. 

Se riusciremo a dimostrare ai leader Egiziani che questo assurdo segreto è ormai di dominio pubblico, che sta danneggiando l’immagine turistica del Sinai come “Riviera del Mar Rosso”, potremo costringerli a colpire queste organizzazioni e liberare le persone rapite. 


 

Ogni minuto che questi uomini, donne e bambini passano in prigionia, è un minuto di troppo. 

Firma subito questa petizione urgente e inoltrala a tutti quellli che conosci. Non appena raggiungeremo il milione di firme, Avaaz scatenerà un enorme attacco mediatico per spingere l’Egitto ad agire. 


 

Se riusciremo a fermare il traffico di esseri umani nel Sinai, avremo la possibilità di assestare un duro colpo ad un sistema che imprigiona circa un milione dipersone ogni anno. 

La possibilità è reale perché il governo Egiziano ha la forza e i mezzi sul territorio, già pronti a far chiudere una volta per tutti la tratta. 

Ecco alcune delle cose che possiamo fare per dare il nostro contributo: 


  • unirsi ai rappresentanti dei principali Paesi sostenitori dell’Egitto nel fare pressione affinchè il Cairo agisca; 
  • lanciare campagne mediatiche incisive che colpiscano la preziosa industria turistica egiziana;
  • rivelare i nomi dei trafficanti più importanti in una serie di campagne nazionali di Avaaz focalizzate sulla regione;
  • aiutare i giornalisti ad avere accesso ai campi di tortura per scoprire quali funzionari sono complici della tratta.                           

Il primo passo è far nascere un movimento di un milione di persone con l’obiettivo di porre fine a questo mercato dell’orrore.


 

La nostra Comunità di Avaaz si è fatta avanti più volte in difesa delle vittime di prigionie inumane. Lo scorso anno abbiamo contribuito a salvare i lavoratori emigranti indiani intrappolati in Bahrain. Abbiamo anche dato una mano all’arrivo di cibo e medicinali ai prigionieri siriani. 

Ora è venuto il momento di aiutare le vittime della tortura in Egitto. 


 

AVAAZ.ORG è una organizzazione non governativa internazionale, istituita nel 2007 a New York, che promuove attivismo su diversi problemi quali il cambiamento climatico, i diritti umani, i diritti degli animali, la corruzione, la povertà e i conflitti. La sua missione dichiarata è quella di permettere che i processi decisionali di portata globale vengano influenzati dall’opinione pubblica. 

L’Organizzazione opera in quindici lingue diverse ed a oggi conta, stando al sito ufficiale, oltre 32 milioni di membri iscritti in 194 Paesi diversi. 


 

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 21/02/2014