In corso Umbria giardini-spazzatura. I residenti non ci stanno

Cittadini e commercianti insieme per il quartiere

Piazza Umbria e i giardini tra via Macerata e via Caserta. Diverse location, stessi problemi. È ciò che spiegano la presidentessa dell’associazione commercianti Umbria Futura e la presidentessa del comitato Sottopasso Don Bosco, le quali da anni sono impegnate nella riqualificazione dell’area partendo da chi ci vive e ci lavora.

La responsabile di Umbria Futura dice che il vero problema è la mancanza di cultura e civiltà e soprattutto la mancanza di volontà da parte di commercianti e residenti. Afferma di avere poca fiducia nelle istituzioni ad eccezione della Circoscrizione che, ci dice, è sempre stata disponibile ad accogliere le loro istanze. “Non è però possibile additare alla mancanza di fondi l’assenza di un piano di riqualificazione e di recupero del tessuto sociale” dice la commerciante, arrivata da due anni e già alle prese con i problemi quotidiani.

La presidentessa del comitato Sottopasso Don Bosco è invece più critica e si spende maggiormente a proposito di piazza Umbria e i giardini sopracitati. Denuncia una mancanza di rispetto nei confronti dei fruitori del luogo e ci spiega le specifiche problematiche di entrambi i piazzali. In piazza Umbria diversi bevitori sono soliti occupare le panchine dietro al benzinaio, costituendo un pericolo per tutti gli avventori che passano lì la sera, a causa dell’alcool. Oltre alla sporcizia, ovviamente. Bottiglie, fazzoletti, pacchetti di sigarette vengono lasciati ovunque tranne che negli appositi contenitori. Un cliente della vicina tabaccheria racconta che con i tappi delle bottiglie di birra questi individui hanno lastricato un pezzo di vialetto piantandoli nella terra. C’è anche spazio per l’arte quindi… 

Spostiamoci poi ai giardini tra via Macerata e via Caserta. I problemi sono analoghi: sporcizia, disordine, alcolizzati. Il comitato racconta che quando un passante si è permesso di dire ad alcune persone accampate, per lo più provenienti dall’Africa, che non era elegante abbandonare le bottiglie per terra è stato seguito fino a casa dagli stessi e si è dovuto rivolgere ai carabinieri.

In un parco che è ampiamente frequentato anche dai bambini che vogliono giocare su scivoli e altalene, un altro problema sconcertante sono le deiezioni. La cosa squallida è che non sono solo canine. Sono tante infatti le mamme di diverse etnie che non si scompongono quando al proprio figlio “scappa”: giù i pantaloni e voilà.

In questo quartiere immigrazione e integrazione non vanno di pari passo, ma qualcuno prova a fare qualcosa, anche se in maniera diversa. La presidentessa di Sottopasso Don Bosco vorrebbe mettere su ogni panchina dei volantini di sensibilizzazione in diverse lingue, Umbria Futura punta invece sui commercianti per riqualificare l’area, facendo proprio il motto “chi fa da sé fa per tre” e mettendosi in gioco in prima persona. Entrambi vogliono risolvere i problemi, ma i cittadini devono collaborare e fare la propria parte per il proprio territorio.

                                                                                                 Emanuele Morando

 

 

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Articolo pubblicato il 12/02/2014