Elezioni ELBI di Collegno: la FIM da zero a 3 RSU

Smottamento della Fiom, in una storica roccaforte, che passa da 7 a 4 rsu

Ieri, Si sono svolte le elezioni delle RSU alla Elbi di Collegno, circa 800 dipendenti in prevalenza operai, una storica roccaforte della Fiom con 7 rsu su 9 e due Uilm.

Per la prima volta si sono applicate le nuove regole dell’accordo del 10 gennaio 2014, con un sistema elettorale tutto proporzionale e quindi senza la quota “protettiva” destinata ai Sindacati firmatari del CCNL, sistema che avrebbe favorito la FIM.

Anche senza la quota dell’1/3 di RSU assegnate solo ai Sindacati firmatari del CCNL la FIM che non aveva nessuna RSU ne ha ottenute 3 su 9 tra gli operai e la Fiom da 7 è passata a 4, la Uilm da 2 a 1 e la USB da 0 a 1 rsu.

“Un grande risultato che la dice lunga su chi viene premiato nel voto dai lavoratori.Non certamente un Sindacato perennemente in conflitto, anche con se stesso! – dichiara il Segretario della FIM-CISL di Torino Claudio Chiarle – Gli scontri tra Cgil e Fiom, nella stessa Fiom palesati anche nelle loro assemblee congressuali, hanno portato un risultato importante per la FIM che viene premiata per la sua coerenza e linearità nelle posizioni sindacali consentendo ai lavoratori di capire bene qual’è il modello sindacale più utile per portare dei risultati ai lavoratori.”

“Tutto ciò è dimostrato dal fatto che i due leader storici della Fiom in Elbi non si sono più candidati con la Fiom ma nelle liste FIM. – conclude il Segretario della FIM-CISL, Claudio Chiarle – E’ anche e soprattutto grazie a loro se la ex roccaforte Fiom è crollata. I lavoratori hanno premiato le RSU “che pensano” e non quelle “che urlano” e la FIM è la casa sindacale per tutte quelle RSU che vogliono confrontarsi”.

Sicuramente si apre un nuovo capitolo che traccia un solco profondo con il passato ma soprattutto, e ciò si evince dalle dichiarazioni di Claudio Chiarle, una svolta decisiva sul metodo, fondamentale per ottenere ottenere i migliori benefici con un dialogo scaturito da profonde riflessoni e non da ostinate ed infruttuose prese di posizione.

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Articolo pubblicato il 08/02/2014