Altri abbattimenti di alberi in corso Guglielmo Marconi
Foto d'archivio

L’alberata è stata troppo trascurata

  

  "Il Comitato Salviamo Corso Marconi - esordisce il portavoce - non contesta le diagnosi di precarietà e pericolosità effettuate da professionisti incaricati dal Comune di Torino, ma lamenta la mancanza di cura e manutenzione dell’alberata, aggravatasi da quando si è prospettata l’ipotesi di realizzazione del parcheggio interrato privato, progetto per cui dovranno essere abbattuti o rimossi tutti gli ippocastani compresi fra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio ed

 esprime viva preoccupazione per la sorte dell'alberata che, una volta rimossa, secondo il progetto della società aggiudicatrice del lavoro, dovrà essere sostituita con giovani ippocastani impiantati in vasche di cemento profonde 1,5 metri su soletta".

 

Molti alberi furono danneggiati con lo spostamento temporaneo nel 1999 del mercato di piazza Madama Cristina in corso Marconi, che costrinse a realizzare sottoservizi, asfaltare tutte le banchine ed eliminare le panchine. La Città, dopo il ritorno del mercato in piazza Madama Cristina, non ha più previsto i necessari interventi di manutenzione dell'alberata e di reimpianto degli alberi deperiti.

 

Dal 2007 l’area fu interessata dal cantiere della Metropolitana ed il corso fu adibito a deposito di materiali pesanti; qui fu anche riposizionato il capolinea dei bus extraurbani, precedentemente posto in largo Marconi. Rimosso il cantiere della Metro, si è cominciato a parlare del parcheggio interrato e così la Città ha continuato a non investire sulla ricostituzione di un'alberata omogenea e sul reimpianto di alberi deperiti e in cattivo stato di salute.

 

Nel 2010 un ippocastano crollò su una macchina e successivamente altri sette esemplari furono abbattuti. Erano malati: l’apparato radicale stava marcendo "probabilmente a seguito dei lavori effettuati sul suolo pubblico anni fa", come fu indicato dal Comune.

 

Si è così arrivati progressivamente alla situazione attuale, con un'alberata che tutti definiscono brutta e disomogenea, bisognosa di "interventi chirurgici".

 

"La responsabilità - prosegue -  non ci sembra attribuibile al Verde Pubblico, bensì a chi compie le scelte nel campo della mobilità, dei parcheggi e delle infrastrutture.

 Anche lo scarso controllo dei lavori, pubblici e privati, nel sottosuolo di corso Marconi ha contribuito alla moria (programmata?) dei suoi alberi: solo qualche mese fa furono individuate ulteriori infrazioni al Regolamento del Verde causate da un ennesimo cantiere privato".

 

"La nostra richiesta   come Comitato - conclude - è una sola: che siano rimpiazzati gli alberi che non sono più stati sostituiti, o che sono abbattuti. Il degrado dell'alberata non è casuale ma frutto di una scelta che porti l’opinione pubblica ad accettare il parcheggio, perché tanto l'alberata più brutta di così non potrà essere".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/01/2014