Centro Sleddog Sestriere: un'antica disciplina per tutti

Fino al 14 aprile escursioni con i cani da slitta di pura razza Siberian Husky nella cornice delle splendide montagne Olimpiche di Sestriere (To) accompagnati da qualificati istruttori

Saranno in tanti a chiedersi cosa fare in questo periodo, superate le feste con una gran voglia di provare qualcosa di nuovo ed entusiasmante per inaugurare il nuovo anno: in Piemonte esiste un Centro, unico in tutta la regione, nel quale è possibile, fino al 14 aprile, provare l'emozione di essere trainati in slitta da splendidi Siberian Husky per un'escursione indimenticabile!

 

Il Centro Sleddog Sestriere nasce con l'intento di diffondere l'incantevole disciplina sportiva dello sleddog. Il termine "sleddog" significa letteralmente  “cane da slitta" , ma viene univocamente utilizzato per definire l'attività sportiva che nel Centro del Sestriere è possibile praticare: un'emozionante escursione durante la quale sarà il visitatore stesso a condurre una slitta trainata da cani nordici di purissima razza.

Dopo un briefing di circa 15 minuti, nel quale verrà spiegato ai partecipanti quanto è necessario sapere per poter uscire sulla neve in sicurezza ed apprezzando quello che si sta facendo, sarà possibile uscire finalmente con i cani. Preceduti dall’istruttore che aprirà il percorso, ogni persona potrà provare la gioia e l’emozione di condurre una slitta trainata da tre o quattro Siberian Huskies in una escursione della durata di circa 40/45 minuti.

 

La prima cosa che viene insegnata agli allievi durante il briefing che precede l’uscita è che andare in slitta non è come fare un giro in giostra, il cane merita rispetto e per questo è necessario aiutarlo nei momenti più faticosi: rendere consapevoli le persone di questo è il primo vero passo verso la comprensione di cosa sia lo sleddog. Ed è anche per questo motivo che i cani del Centro Sleddog Sestriere sono sempre felici di uscire! Questo è tutto quello che il Centro offre ai propri clienti, pur non amando definirli tali, in quanto la cosa principale è trasmettere la passione che unisce l’uomo al Siberian Husky: lo sleddog non è solo uno sport né solo un divertimento ma è passione per il Siberian Husky, passione nel fare qualcosa di meraviglioso collaborando con questo incredibile cane dalle mille doti. Là fuori nella neve, come secoli fa, l’uomo ed il cane, insieme.

La nostra location, caratterizzata dalla presenza di una tenda indiana, si trova immersa nell'affascinante cornice delle Montagne Olimpiche che hanno ospitato le gare di Torino 2006, nel cuore della località turistica invernale più famosa del Piemonte: Sestriere. Precisamente, il Centro si trova di fianco alla partenza della nuova telecabina "Fraiteve".

Per i più piccini esiste la possibilità di far provare loro l’esperienza di essere comodamente trasportati, all’interno di apposite slitte, da istruttori qualificati su di un percorso di circa 15 minuti.

Ma dai 25/30 kg di peso in su, anche i bambini possono provare l’esperienza di guida esattamente come gli adulti, trainati da 2 cani invece che da 3 o 4.

 

IL SUCCESSO DI QUESTA “ANTICA DISCIPLINA”

 

Il Centro Sleddog Sestriere attualmente conta circa 2000 passaggi a stagione: la crescita è costante, e la longevità del progetto una garanzia: son ben sette anni di escursioni meravigliose sulla neve!
Il successo dello sleddog è davvero universale: tra gli ospiti recenti del Centro anche l'attore e comico Massimo Boldi.

Altra caratteristica positiva dello sleddog è la sua universalità: questa disciplina può essere praticata da chiunque ed è adatta a bambini, coppie, famiglie e single... dai due anni agli ottanta!

 

I PROTAGONISTI: I CANI

 

Il Siberian Husky è un cane di taglia media di lontana origine siberiana. Questo straordinario cane è stato selezionato nella sua forma moderna negli Stati Uniti d'America a partire da cani originari della Siberia, dove era stato allevato per secoli dal popolo dei Ciukci per il traino delle slitte. Pur essendo un cane da tiro, quindi robusto e muscoloso, possiede una struttura elegante, leggera e, soprattutto, ben proporzionata. Ha un cranio leggermente arrotondato che, insieme al muso che si restringe verso il tartufo, contribuisce a far risaltare il suo aspetto lupino. Gli occhi a mandorla, leggermente obliqui, possono essere marroni, ambra, azzurri o eterocromi (un occhio di un colore e uno di un altro o due colori nello stesso occhio). Le orecchie, portate erette e vicine tra loro, sono piccole, per disperdere meno calore, e ben fornite di pelo, per sopportare meglio le temperature polari a cui, spesso, sono esposti. Gli arti sono muscolosi e bene in appiombo. La coda, detta coda di volpe, è portata a scimitarra: non deve assolutamente essere arrotolata sul dorso o sul fianco. Il pelo è doppio e di lunghezza media, mai così lungo da nascondere il profilo del cane. Nonostante il folto pelo, gli husky non soffrono il caldo né più né meno delle altre razze a pelo corto, perché il loro pelo non solo li protegge dal freddo, ma funge da isolante contro il caldo.

Per quanto concerne il pelo, in verità, il Siberian Husky ne è dotato di un doppio strato, di cui uno folto alla base, come una vera e propria pelliccia, e l'altro un po' più lungo e meno serrato. Questa caratteristica gli consente di avere una "straordinaria" protezione termica che gli evita il formarsi del ghiaccio sul pelo, che altrimenti porterebbe l'animale ad una morte certa, vista la rigidità climatica degli ambienti nordici in cui spesso è chiamato ad operare.

Il Siberian Husky ama  tirare le slitte e non viene assolutamente obbligato a farlo con metodi coercitivi: per lo sleddog si fa semplicemente leva sull'istinto dell'animale e sul suo "desire to run". L'addestramento del cane inizia a quattro mesi, quando il cane inizia spontaneamente a seguire i compagni adulti nelle escursioni, dimostrando di essere trascinato da un istinto primordiale.

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Luca Chiarelli all'indirizzo e-mail info@lucachiarelli.net o al numero 339.67.59.475.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 29/01/2014