I cosiddetti “giorni della merla” sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio.  

Sempre secondo la tradizione, sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno. 

Sull’origine di questo modo di dire, si discute da tempo, senza pervenire a soluzioni univoche e condivise. L’amico Gianni Marietta mi ha inviato per email queste sue amichevoli divagazioni che mi è sembrato bello rendere note “al colto pubblico e all’inclita guarnigione”, come dicevano i capocomici dell’Ottocento.  

Narra la leggenda che i merli da candidi siano diventati neri perché papà merlo lasciò la mamma merla e i suoi pulcini al riparo dentro un camino, durante gli ultimi giorni di Gennaio, per andare a cercare del cibo. Quando tornò, la fuliggine aveva fatto diventare neri sia la mamma che i piccoli, e lui faticò a riconoscerli… Da allora tutti i piccoli merli nascono neri.

Ma ho trovato una interessante variante:

Si narra che Gennaio fosse un mese alquanto dispettoso, di soli 28 giorni, e che si divertisse a gelare una merla quando lei cercava di uscire dal nido in cerca di cibo. La merla stufa dei continui attacchi del mese antipatico, decise di fare scorte per tutti i 28 giorni, e allo scadere del tempo uscì dal nido sbeffeggiando Gennaio. Lui, però, vendicativo com’era, chiese in prestito tre giorni a Febbraio (che all’epoca pare avesse 31 giorni) e attaccò con tutto il freddo che poteva la povera merla, alla quale non restò che un’unica via di salvezza, un caldo comignolo dove ripararsi… Purtroppo quando il terzo giorno la merla uscì dal comignolo, la fuliggine aveva trasformato il suo candido piumaggio in un nero brillante… Da allora tutti i merli sono diventati neri.

Ogni leggenda ha un fondo di verità: per esempio il fatto che Gennaio fosse un mese breve lo possiamo ritrovare confermato nell’antico calendario romano, dove il primo mese dell’anno aveva solo 29 giorni.