Don Bosco a Valsalice

Il 29 gennaio dalle ore 20

Don Moreno Filipetto, sacerdote salesiano docente di religione al Liceo Valsalice e direttore di Primaradio e di Radio Proposta, ci ha comunicato che nella serata del 29 Gennaio e nella mattinata del 30, Don Bosco, nel percorso di peregrinazione della sua urna, tornerà nella casa di Valsalice dove la sua salma ha riposato per ben 41 anni fino al 10 Giugno 1929.  

Sarà un momento particolarmente significativo e toccante, aperto a tutta la Città di Torino, e che vedrà per protagonisti allievi, ex allievi e tutte le altre componenti della Famiglia Salesiana dell’Istituto.  


 

Il programma prevede:  


 

MERCOLEDI’ 29 GENNAIO 


 

ore 20, 00 Accoglienza e percorso a stand di approfondimento sul carisma di Don Bosco 


 

ore 22, 00 Accoglienza dell’urna 


ore 22, 30 Momento di Preghiera e Riflessione


GIOVEDI’ 30 GENNAIO


ore 7, 00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Ispettore Don Stefano Martoglio


ore 8, 00 Momento di Preghiera e Percorso di Riflessione per gli allievi dell’Istituto


ore 11,00 Saluto all’urna.


Da un articolo di Natale Maffioli (in “Bollettino Salesiano” del dicembre 2012), abbiamo appreso queste notizie riguardanti la sepoltura di don Bosco.

All’indomani della morte di don Bosco sorge il problema della sua sepoltura perché si voleva collocare la sua salma nella basilica di Maria Ausiliatrice, ma le disposizioni comunali ostacolavano questo progetto.

Si fa allora ricorso al ministro Francesco Crispi che a Torino, negli anni tra il 1849 e il 1853, come esiliato aveva vissuto difficili momenti ed era stato soccorso da don Bosco.

Crispi suggerisce di seppellire il corpo del Santo a Valsalice, in un zona fuori città non sottoposta alle disposizioni di polizia cimiteriale.

Dopo i funerali del 2 febbraio, il feretro è così trasportato a Valsalice e tumulato il giorno 6, in una tomba frettolosamente allestita.

La tomba è collocata sul pianerottolo della rampa che conduce dal giardinetto superiore al cortile inferiore: questo luogo di sepoltura è stato indicato dallo stesso don Bosco a don Barberis, in modo misterioso, come si può leggere nelle Memorie Biografiche qui di seguito riportate.

Il 13 settembre 1887, al termine di una seduta del Capitolo Generale tenutosi a Valsalice “erasi deliberato di cambiare destinazione al collegio di Valsalice, sostituendo ai nobili convittori i chierici studenti di filosofia. Tolta la seduta capitolare, don Barberis, rimasto solo con lui (don Bosco), gli domandò con tutta confidenza come mai, dopo essere stato sempre contrario a quel mutamento, avesse poi cambiato parere. Rispose: «D’ora in avanti starò io qui alla custodia di questa casa». Così dicendo teneva sempre gli occhi rivolti allo scalone, che mette dal giardinetto superiore al porticato del grande cortile inferiore. Dopo un istante soggiunse: «Fa’ preparare il disegno». Poiché il collegio non era interamente costruito, don Barberis credette che volesse far terminare l’edificio; quindi gli rispose: «Bene, lo farò preparare; quest’inverno glielo presenterò». Ma egli: «Non quest’inverno, ma la prossima primavera; non a me, ma al Capitolo presenterai il disegno». Continuava intanto a guardare verso lo scalone. Solo cinque mesi dopo don Barberis cominciò a comprendere il pensiero del Santo, quando cioè lo vide sepolto a Valsalice e precisamente nel punto centrale di quello scalone; lo comprese finalmente del tutto quando, preparato il progetto del monumento da erigersi sulla sua tomba, fu nella primavera presentato senza che egli avesse mai ancora detto nulla della conversazione di settembre (Memorie Biografiche 18, 384-385).

In concomitanza con l’inizio della causa di beatificazione e canonizzazione di don Bosco, nel 1907, iniziano i lavori di abbellimento della tomba.

Accanto alla sepoltura di don Bosco vengono inumati anche i primi suoi due successori, don Michele Rua (1837-1910) e don Paolo Albera (1845-1921).


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Articolo pubblicato il 28/01/2014