Sabato 1° febbraio al Cardinal Massaia di Torino “Se permettete vorrei andare oltre”
Simone Schettino

In scena il fondamentalista napoletano Simone Schettino

 

 “Il pubblico a teatro vuole divertirsi…”, “il pubblico a teatro vuole distrarsi…”, “il pubblico a teatro non vuole pensare….”

Questo è l’imperativo quasi categorico rivolto ad un artista che si accinge a salire sul palco. Per quel che riguarda il divertimento e la distrazione nulla da eccepire: è indubbio che un artista tende il massimo sforzo affinché ciò si avveri. Ma chi calca il palcoscenico a volte si pone anche un ragionevole dubbio: è il pubblico stesso a manifestare (sia pure in maniera non diretta) il suo bisogno di non voler pensare o dietro tale affermazione si nasconde un fine molto più subdolo, e cioè che in realtà il pubblico non "deve" pensare?

 

Simone Schettino in "Se permettete vorrei andare oltre" in scena sabato 1° febbraio 2014 alle ore 21 al Teatro Cardinal Massaia di Torino si concede nel suo immaginario uno spettacolo dinanzi ad un pubblico ideale, dove la scaletta non viene decisa in base a quello che il pubblico vorrebbe, o più verosimilmente "dovrebbe" ascoltare, bensì è l'artista stesso a decidere gli argomenti senza farsi influenzare, convinto che si può andare oltre almeno per una serata.

Sarà il pubblico alla fine, con il suo insindacabile giudizio, a decretare quanto sia vera o falsa l'affermazione che "non vuol pensare".

 

Nel suo monologo Schettino affronta tutta una serie di realtà quotidiane al limite del paradosso, chiaramente in modo ironico; ma è proprio attraverso questa ironia che si percepisce una vera e propria esortazione ad andare oltre i soliti luoghi comuni, le solite frasi fatte, il riportare le semplici notizie lette o sentite. Altrimenti il proprio pensiero risulta una sorta di disco già sentito.

“L’economia? Stiamo rovinati”. “L’alta finanza? Non mi interessa”. “I politici? Tutti ladri”.

Spesso esprimiamo giudizi così lapidari da liquidare un qualsiasi argomento in pochi attimi. Del resto una delle più frequenti critiche rivolte alla società moderna riguarda infatti la pochezza degli argomenti che interessano al cittadino medio, sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo.

«Ma il vero problema - sostiene l’artista partenopeo - risiede invece nel contenuto di ciò che si dice piuttosto che nell'argomento stesso; non esistono infatti realtà di cui non valga la pena discutere, anche se considerate le più banali. Il fatto stesso che esistono dovrebbe far riflettere.

Farsi una propria idea su ciò che apprendiamo dai media, anche mettendo in dubbio quello che invece viene dato per certo, sicuramente rende l'argomento in sé più interessante e allora sì che vale la pena di affrontarlo, sia pure con la consapevolezza di poter sbagliare. L'importante è credere in quel che si dice, a differenza di chi invece dubita su ogni cosa solo per partito preso o, peggio ancora, di chi manifesta il suo disaccordo solo perché spinto da esibizionismo».

Il messaggio è appunto quello di riscoprire il gusto del dialogo e del ragionamento, che risulta tanto più piacevole quando c’è confronto, non limitandosi ad accondiscendere sul pensiero altrui.

Questa in sintesi è per l’artista la vera libertà di pensiero, dove il concetto di "libertà" viene inteso non solo come libertà di poterlo esprimere, ma anche come licenza di poter sbagliare se si è in buona fede. Al contrario, un pensiero unico, dettato più dall’indifferenza riguardo un argomento che da una reale convergenza di idee, per quanto libero, può avere lo stesso effetto negativo di un pensiero imposto, se non addirittura superiore.

 

Ovviamente l’unica imposizione alla quale l’artista si assoggetta volentieri è quella di far divertire il suo pubblico dall’inizio alla fine, con la giusta ironia che lo spettacolo richiede.

  

BIGLIETTI 

Intero 20€ (+1€ di prevendita), ridotto 18€ (+1€ di prevendita), con Apericena Spes 22€. Anche in abbonamento VOLO TCM2014.

Informazioni, prenotazioni e prevendite presso la biglietteria del teatro in via Sospello 32 (aperta al pubblico dal martedì al giovedì dalle 16 alle 19, venerdì e sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19), all’indirizzo mail prenotazioni@teatromassaia.it o al numero 011.257881 (in orario di biglietteria). Biglietti online su www.teatromassaia.it

 

 

 

 Simone Schettino

Nato a Castellammare di Stabia il 21 maggio del 1966 è un comico e un cabarettista che si autodefinisce ironicamente il Fondamentalista Napoletano.

Si definisce “fondamentalista” perché per divertire il suo pubblico non ha bisogno di travestimenti, di trucchi, di parodie o di voci iperboliche.

La forza di Schettino è nella parola e nell'acuta capacità di osservazione. Con sagacia aggredisce i costumi contemporanei, riporta spietatamente avventure familiari e ama ironizzare, con piglio capzioso, sulle abitudini dei suoi conterranei, tanto che potrebbe fondare una nuova branca del sapere: l'antropologia napoletana. 

Il Fondamentalista Napoletano della risata ama parlare di sé, e una sua breve biografia la si può avere nel suo primo spettacolo, “I Miei Primi Quattro Anni”, lo show che lo vede debuttare nel 2000 al teatro Cilea di Napoli. Gli esordi televisivi avvengono su Telenapoli 34 nella fortunata trasmissione Pirati Show, trampolino di lancio per un'intera generazione di cabarettisti partenopei. Il 2001 è l'anno del grande salto: prima arriva la partecipazione al programma Convenscion su Raidue e poi parte in tournée con lo spettacolo “Il Fondamentalista Napoletano”, che nel frattempo è diventato un suo cavallo di battaglia e il sopranome con cui si ironicamente si autodefinisce. La sua esperienza televisiva continua con Superciro su Italia Uno. L'attività teatrale è serratissima e sforna uno show dopo l'altro: oltre i su citati spettacoli hanno colpito particolarmente la fantasia del pubblico “Processatemi pure, ma con giudizio” (2002) e “Dicette o' Pappece vicino a' noce...” (2006).

  

 

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Articolo pubblicato il 25/01/2014