TURIN AIRPORT PER UNA CITTA’ APERTA AL MONDO

In data 22 gennaio , nell’area conferenze del Teatro Regio di Torino ha avuto luogo la tavola rotonda con oggetto l’aeroporto di Torino. Scelta quanto mai felice per dare immediata risposta all’assurda decisione governativa di declassare il nostro aeroporto a “non strategico”. 


 

L’evento è iniziato con  la relazione del nuovo amministratore delegato Barbieri che, partendo dalla nuova compagine azionista che vede in maggioranza il fondo di investimenti F2i, si è inizialmente soffermato sulla capacita del territorio di fare sistema per avere un aeroporto sempre  più efficiente, rafforzando il marketing strategico, per una struttura forte in grado servire al meglio la quinta città d’Italia per valore del PIL, con un territorio regionale meraviglioso che presenta un bacino d’utenza di 1,3 Ml. di utenti  nel raggio di 30 minuti d’auto,  fino a 12 Ml. di utenti in un raggio di 120 minuti d’auto. 


 

Stiamo parlando di un complesso strutturale d’avanguardia, con una pista di 3300 metri dove sono atterrati colossi come l’Antonov e l’Airbus 380, 3000 posti auto di park,capacità fino a 6 milioni di passeggeri dell’aviazione generale e con diversi primati di omologazione dei servizi tecnici anche a livello mondiale. Sono oltre 350 i voli diretti settimanali di 19 compagnie aeree, 14 nazioni collegate con 30 destinazioni di cui 19 internazionali. 


 

Il transito di passeggeri nel 2013 è arrivato a oltre 3,2milioni, per il 2014 si prevedono oltre 3,6 milioni di utenti. 

Un aeroporto in grado di operare anche in condizioni meteo molto avverse con nebbia 

e nevicate intense.

Un aeroporto sempre più grande e strategico per quella fucina di eventi e accadimenti che sono oggi Torino e il Piemonte giustamente valutata come la regione più internazionalizzata d’Italia.


Il direttore de La Stampa Calabresi, moderatore dell’evento, ha ricordato la recente visita del vice direttore del Wall Street Journal a Torino da questi definita “ meravigliosa” e assolutamente inaspettata,

Il direttore dell’Unione industriale di Torino Gherzi ha ricordato la fondamentale presenza di una efficiente struttura aeroportuale strettamente correlata ai 150 siti produttivi che le nostre aziende hanno all’estero e alle 280 imprese straniere insediate in Piemonte con un movimento import export di 70 miliardi di euro anno. I collegamenti logistici sono infatti uno dei 3 requisiti fondamentali, assieme alle risorse umane e alla qualità della vita per una location di alto livello.


Successivamente si sono avvicendati nei contributi Carlin Petrini, il presidente Sagat  e presidente di Turismo Torino Montagnese, i rettori dell’Università e del Politecnico,tutti stigmatizzando il declassamento subito anche in relazione alle movimentazioni del turismo internazionale e dei numerosissimi studenti stranieri.

Evelina Christillin ha ricordato come uno dei fattori vincenti per conquistare le olimpiadi del 2006 sia proprio stato l’avere Torino un aeroporto internazionale e Sion esserne priva.


Il sindaco Fassino ha chiuso l’evento che riguarda una eccellenza della città e come tale deve essere riconosciuta senza si e senza ma  perché ormai Torino è una città internazionale sotto tutti gli aspetti e l’aeroporto è un asset strategico per l’intero territorio regionale.

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Articolo pubblicato il 26/01/2014