NUOVA TECNOLOGIA ITALIANA PER IL SOLARE

Ritorno volentieri a parlare di un avvenimento importante dello scorso anno perché temo abbia avuto più risonanza internazionale che nazionale ( come sovente accade). 

Eppure noi Italiani dovremmo sentirci fieri di questo successo  dovuto principalmente al lavoro e all’ingegno del nostro premio Nobel Carlo Rubbia. 


 

L’evento di luglio 2013, in quel di Massa Martana  (Perugia), riguarda l’inaugurazione di una centrale solare di nuova concezione rispetto a quelle esistenti. 

Si tratta del primo impianto dimostrativo al mondo di una centrale con tecnologia CSP (Concentrated Solar Power) funzionante con sali fusi a 550° ( brevetto Enea) e sistema di specchi parabolici.  Una miscela di nitrati di sodio e potassio, assolutamente non inquinante che lavora ad altissime temperature (550°) senza rischi per l‘ambiente e con costi molto contenuti.


La differenza con le attuali centrali solari termodinamiche è abissale in quanto queste  lavorano a una temperatura massima di 390°, impiegando olio minerale che è altamente inquinante e infiammabile; inoltre l’uso dei sali non solo riduce i costi del 20%  ma genera un aumento dell’efficienza del 6% . Ultima pregevole caratteristica dei sali esausti è quella di poter essere utilizzati normalmente come fertilizzante.

Da un punto di vista prettamente tecnico un grande valore aggiunto di questa innovativa centrale, grazie all’alta temperatura utilizzata, è quella di produrre vapore con continuità d’esercizio, cioè giorno e notte, con 5 ore di TES (stoccaggio di energia termica).


La costruzione ad opera della Archimede Solar Energy con la collaborazione della Chioda Corporation è stata fortemente voluta per avere un impianto non commerciale ma dimostrativo con lo scopo di evidenziare l’economia, la bancabilità, l’affidabilità,  l’efficienza e il corretto funzionamento di un impianto di energia solare a parabola e sali sfusi, di nuova generazione.


Una materiale vetrina della tecnologia italiana abbinata all’ingegneria giapponese.

Quale esempio di green economy e di sostenibilità ambientale l’opera ha destato l’interesse scientifico e commerciale a livello mondiale e la partecipazione all’inaugurazione di investitori e rappresentati di Stati Uniti, Giappone, Cina, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar e altri Paesi di area equatoriale, ricevuti dal nostro ministro dell’ambiente Corrado Clini quale ente cofinanziatore del progetto.

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Articolo pubblicato il 25/01/2014