Per le scuole Martedì 28 Gennaio ore 10
EVENTI
Edizione 2013-2014
in occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA
un EVENTO UNICO AL CINEMA
HANNAH ARENDT
un film di Margarethe Von Trotta
CAST
Hannah Arendt BARBARA SUKOWA
Heinrich Blücher AXEL MILBERG
Mary McCarthy JANET McTEER
Lotte Köhler JULIA JENTSCH
Hans Jonas ULRICH NOETHEN
Kurt Blumenfeld MICHAEL DEGEN
Regia MARGARETHE VON TROTTA
Sceneggiatura PAM KATZ, MARGARETHE VON TROTTA
Fotografia CAROLINE CHAMPETIER
Costumi FRAUKE FIRL
Scenografie VOLKER SCHAEFER
Suono GREG VITTORE
Compositore ANDRÉ MERGENTHALER
Montaggio BETTINA BÖHLER
Prodotto da BETTINA BROKEMPER
una produzione HEIMATFILM
Drammatico / Germania / 113 min.
Lingua originale, sottotitoli in italiano
LA TRAMA
Scappata dagli orrori della Germania nazista, la filosofa ebreo-tedesca Hannah Arendt nel 1940 trova rifugio insieme al marito e alla madre negli Stati Uniti, grazie all'aiuto del giornalista americano Varian Fry. Qui, dopo aver lavorato come tutor universitario ed essere divenuta attivista della comunità ebraica di New York, comincia a collaborare con alcune testate giornalistiche. Come inviata del New Yorker in Israele, Hannah si ritrova così a seguire da vicino il processo contro il funzionario nazista Adolf Eichmann, da cui prende spunto per scrivere La banalità del male, un libro che andrà incontro a molte controversie.
LA STORIA
HANNAH ARENDT è il ritratto del genio che sconvolse il mondo, grazie alla sua scoperta della “banalità del male”. Dopo aver assistito al processo al nazista Adolf Eichmann, svoltosi a Gerusalemme, la Arendt osò scrivere dell’Olocausto con parole che non si erano mai sentite prima. Il suo lavoro provocò immediatamente uno scandalo, ma la Arendt non ritrattò, nonostante gli attacchi di amici e nemici. In quanto ebrea tedesca emigrata, lei aveva difficoltà a recidere i suoi legami dolorosi con il passato e il film mette in mostra il suo affascinante mix di arroganza e vulnerabilità, rivelando un’anima formata e sconvolta dall’esilio.
La pellicola mostra Hannah Arendt (Barbara Sukowa) nel corso dei quattro anni (dal 1961 al 1964), in cui assiste, scrive e sopporta la reazione nei confronti del suo lavoro sul processo al criminale di guerra nazista Adolf Eichmann. Osservando la Arendt mentre partecipa al processo, rimanendo al suo fianco mentre viene contestata dai suoi critici e sostenuta da una ristretta cerchia di amici fedeli, avvertiamo l’intensità di questa donna ebrea forte, fuggita dalla Germania nazista nel 1933. Un’accanita fumatrice e una donna orgogliosa, la Arendt è felice e ha successo in America, ma la sua visione penetrante la rende un’outsider dovunque vada. Quando scopre che il Servizio segreto israeliano ha rapito Adolf Eichmann a Buenos Aires e lo ha portato a Gerusalemme, è determinata a raccontare il processo. William Shawn (Nicholas Woodeson), responsabile della rivista New Yorker, è eccitato di avere una stimata intellettuale a occuparsi di questo processo storico, ma il marito della Arendt, Heinrich Blücher (Axel Milberg), non condivide questo suo entusiasmo. Lui è preoccupato che questo incontro riporterà la sua amata Hannah a quelli che entrambi definiscono i “tempi oscuri”.
La Arendt entra in questo infuocato tribunale di Gerusalemme aspettandosi di vedere un mostro, ma invece scopre una nullità. La sciatta mediocrità di quest’uomo non coincide con la profonda malvagità delle sue azioni, ma capisce rapidamente che questo contrasto è proprio l’enigma che bisogna risolvere. Ritornata a New York, iniziando a comunicare la sua interpretazione rivoluzionaria di Adolf Eichmann, la paura si impadronisce del suo migliore amico, Hans Jonas (Ulrich Noethen). Lui la mette in guardia, dicendole che il suo approccio filosofico genererà soltanto confusione. Ma la Arendt difende il suo punto di vista coraggioso e originale, convincendo Heinrich a sostenerla in questo percorso. Dopo due anni di pensieri intensi, ulteriori letture e dibattiti con la sua migliore amica americana, Mary McCarthy (Janet McTeer), il ricercatore e amico tedesco, Lotte Köhler (Julia Jentsch) e, ovviamente, un confronto costante con Heinrich, consegna finalmente il manoscritto. La pubblicazione dell’articolo sul New Yorker provoca immediatamente uno scandalo negli Stati Uniti e in Israele, per poi estendersi al resto del mondo.
HANNAH ARENDT fornisce uno sguardo su
BIGLIETTERIA:
Intero: 8 Euro
Ridotto: 6 Euro
INGRESSO UNICO PER LE SCUOLE 5 Euro (28 Gennaio ore 10)
INFORMAZIONI: tutti i dettagliati degli spettacoli sono visibili sul sito
www.teatromonterosa.it Per informazioni chiamare il numero
011/23.04.153 con il seguente orario: dal Martedì al Venerdì ore 10-12 e
17-19 e il Sabato dalle 17 alle 19.
________________________________________________________________________________
TEATRO MONTEROSA
Via Brandizzo 65 – 10154 - Torino
Telefono: 011.23.04.153 - Fax: 011.09.60.100
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 16/01/2014