Alfatre Gruppo Teatro

Intervista alle compagnie amatoriali di teatro in piemontese

Parliamo con Giovanni Mussotto, già Gianduia della Famija Turineisa nonché socio fondatore e Presidente Onorario di Alfatre.

 

Ci raccontate la storia della vostra Compagnia, i riconoscimenti ottenuti e le altre cose che ritenete significative?

 

L’ Alfatre Gruppo Teatro nasce nel 1972 a Collegno dalla fusione di due compagnie teatrali amatoriali. Il suo nome nasce da ALFA prima lettera dell’ alfabeto greco per indicare la nascita, l’origine del sodalizio e TRE in quanto il primo impegno fu nella III Rassegna Teatrale Collegnese che allora si teneva nel Parco del Castello Provana.

È un Gruppo che nella sua ormai pluridecennale presenza sulle scene del Piemonte ha sempre inteso portare avanti e sviluppare un momento ricreativo che avesse come qualificante il rapporto umano attraverso il teatro. Ha saputo farsi apprezzare in ambito regionale per le sue performances teatrali sia in lingua piemontese che in lingua italiana.

Ha presentato le sue produzioni nei più importanti teatri del Piemonte, dal teatro Erba al teatro Cardinal Massaia, dal teatro Alfieri al teatro Monterosa, al Gioiello a Torino, al teatro Sociale di Alba, al teatro Toselli a Cuneo, alla Lavanderia a Vapore di Collegno oltre a decine di piccoli teatri ottenendo innumerevoli riconoscimenti sia di gruppo (miglior compagnia) che in singoli settori: regia, migliori attori protagonisti, caratteristi, costumi, scenografia.

Ha condotto laboratori teatrali destinati ai giovani.

Teatro in piazza” e “Teatro d’ autunno all’ Arpino” sono rassegne alle quali ALFATRE partecipa oltre che curarne l’organizzazione per conto del Comune di Collegno. Collabora con UNITRE di Collegno con i Corsi: “La Scoperta del Teatro” e “Il Teatro nella Tradizione Piemontese”.

Ogni mese, da tre anni a questa parte, offre alla cittadinanza un evento di arte varia prodotto in proprio, in collaborazione e con la partecipazione di altre Associazioni di Volontariato, nel salone di P. Cavalieri della SS Annunziata 7 ex Padiglione 14 di Collegno dove il Gruppo ha sede dal 2008.

 

Quale è il vostro repertorio?

 

Abbiamo iniziato con testi in italiano, di F. Roberto, De Benedetti, Molière, Shakespeare, per passare poi al teatro piemontese. Il nostro repertorio all’ inizio ha più che altro attinto ai copioni del teatro della tradizione piemontese per poi rivolgersi ad autori di fama internazionale quali Feydeau, Hennequin, Veber, Sauvajon, Nicolaj. I loro più famosi testi (“La presidentessa”, “Sarto per signora”, “L’anatra all’ arancia”, “Classe di ferro”, per citarne alcuni) sono stati tradotti e adattati in lingua piemontese nella maggioranza dei casi in proprio.

 

Quale è il vostro pubblico?

 

Il nostro pubblico è quello che ama il teatro in lingua piemontese che, si richiama a quello classico, ma, con idee e innovazioni di regia e di testo per renderlo vivo e attuale.

 

Come vedete lo “stato di salute” del teatro in piemontese?

 

Lo stato di salute del nostro teatro è precaria (secondo me) perché gli autori attuali cercano il successo con testi che devono soltanto far ridere, spesso a scapito della qualità.

 

Quale “piemontese” utilizzate? (torinese, misto con italiano, parlata strettamente locale...).

 

Il nostro è il torinese classico quello parlato fino agli anni ’50 indulgendo in certi modi di dire che solo chi è di “ madre lingua” riesce ancora ad apprezzare, con qualche parte breve in italiano (ma molto raramente).

 

Cosa volete dire in conclusione a chi non conosce il teatro in piemontese?

 

Vorrei dire a chi non conosce il teatro piemontese ed anche alle compagnie amatoriali come la nostra di non cercare solo testi che pur di far ridere utilizzano a volte linguaggi o situazioni al limite dello scurrile. Il nostro obiettivo è di far divertire il pubblico facendolo sorridere e anche un po’ pensare.

 

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Articolo pubblicato il 15/01/2014