La sentenza del Tar annulla le elezioni regionali del 2010
Le dichiarazioni di Roberto Cota dopo la sentenza del TAR (foto La Stampa)

Accolto dai giudici il ricorso principale

Ci sono voluti circa quattro anni per produrre una sentenza scaturita dalle irregolarità nella presentazione delle liste a sostegno del futuro Governatore del Piemonte.

Il risultato, che ha richiesto tutto questo tempo per individuare responsabilità, che di fatto avrebbero potuto essere appurate nell'immediato vista l'importanza che ricoprivano agli effetti del verdetto finale, viene nel momento più delicato per le sorti della Regione, intesa come popolazione e non come investitura politicogovernativa.

Sta di fatto che il TAR, con questa sentenza, chiude la parentesi Cota, sostenuto anche dalla lista incriminata dei Pensionati, per addivenire ad una nuova tornata elettorale che si vuole sia accorpata, nella prossima primavera, a quella europea e, chissà, a quella politica come sbandierato da più forze politiche, vecchie o appena nate.

La riflessione sulla lungaggine del procedimento porta sicuramente a più di una considerazione come pure la diversa posizione nei confronti della lista Pensionati per Bresso per la quale il ricorso è stato giudicato inammissibile  

"perchè non sono state rispettate le procedure giuridiche"

il che avrebbe potuto comportare un meccanismo di compensazione dei voti.

La motivazione ufficiale, comunque, verrà depositata fra dieci giorni e spiegherà dell'annullamento dell'atto di proclamazione degli eletti il che vuole praticamente aprire la strada per il ritorno alle urne.

Il tutto favorito anche dalla condanna penale definitiva inferta a Michele Giovine, che presentò la lista Pensionati per Cota con firme false come appurato dal Tribunale nei tre gradi di giudizio, il che conferisce l'unica possibilità al TAR per l'annullamento suddetto.

Ciò che può creare perplessità e la contemporanea non condanna della lista Pensionati per Bresso, viziata dalle medesime irregolarità.

Sta di fatto che mentre da una parte (Mercedes Bresso) si esulta perchè sono

"State accolte le nostre richieste"

dall'altra il Governatore Cota non depone le armi anzi annuncia il ricorso al Consiglio di Stato affermando 

"Non vedo come possa confermare una sentenza del genere"

che lui giudica assurda e vergognosa.

Ora non resta che attendere gli ulteriori sviluppi della vicenda che iniziò, praticamente, all'indomani del verdetto elettorale.

E mentre molti Consiglieri regionali, fra cui i due attori della vicenda, sono nella bufera per la vicenda dell'uso dei fondi dei gruppi consiliari, Sergio Chiamparino "scalda i motori" in vista della sua candidatura alla Presidenza della Regione Piemonte che il PD, anche per voce del neo segretario Matteo Renzi, ha già annunciato.

In coda riportiamo la riflessione del Premier Enrico Letta il quale ha ripetuto di non voler commentare la sentenza pur sottolineando il

"tempo incredibile di incubazione il che deve portare ad una attenta e responsabile riflessione che porti a rivedere alcune norme".

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 10/01/2014