Mario Piovano, un “guascone” sincero

Gianni Marietta ricorda il grande fisarmonicista piemontese

Per ricordare Mario Piovano su “Civico 20 News” ci siamo rivolti all’amico Gianni Marietta,  

Presidente della “Companìa Teatral Carla S.” di Torino, già menzionata più volte a proposito del teatro in lingua piemontese.

Questo è Mario Piovano, nei ricordi dell’amico Gianni Marietta.


Il maestro Aurelio Seimandi, virtuoso saluzzese della fisarmonica, dichiara che non esiste balera in Piemonte dove non si sia cantata “Cimitero di rose”. Io aggiungerei decine di altri titoli, composti, rielaborati o semplicemente portati al successo dalla fisarmonica del grande Mario Piovano, principe dei fisarmonicisti. Voglio ricordare quello che forse è stato l’apice della sua notorietà, con la partecipazione a “Canzonissima ‘71” con “E qui comando io”, cantata da Gigliola Cinquetti.

La mia carriera di fisarmonicista iniziò piuttosto presto, in età di scuola elementare, col maestro Giuseppe Usseglio. Altrettanto presto finì, verso i sedici anni, senza mai aver brillato troppo. Però nel frattempo ho avuto l’onore di suonare alcune volte con Piovano, come si vede nella fotografia dell’anno 1968 (mamma, quanto tempo!).

Io sono il ragazzino seduto davanti al maestro. Al mio fianco, con gli occhiali, un certo Gonella, non mi ricordo il nome, che duettava spesso con me in pubblico. Il violinista non mi ricordo chi fosse. Ci trovavamo in un salone dell’Oratorio Salesiano “Michele Rua” di Borgata Monterosa, probabilmente in occasione di una serata organizzata per lo scambio di auguri natalizi, quindi esattamente 45 anni fa.

Ricordo che Piovano invidiava le mie dita, lunghe e affusolate e diceva: “Ah, se avessi io quelle mani!...”. Se fosse stato possibile, io avrei fatto volentieri cambio, tanto dalle mie dita “lunghe e affusolate” non è che riuscissi a far uscire granché.

Mi torna alla mente come un “guascone”, sincero, sicuro di sé, cordiale, sempre sorridente con noi ragazzi.

Anche mia moglie Anin Ferrero lo ha conosciuto abbastanza bene. Verso la fine degli anni settanta Mario Piovano era già molto noto  ed aveva ottenuto importanti successi. Sotto la sua direzione e con l’accompagnamento della sua orchestra, Anna incise insieme a Giorgio Marino alcuni brani all’interno degli album “Lettera a papà lontano” e “Fiore di marmo”, quali “Florinda”, “Olandesina”, “Madonna delle nevi”.

Aver potuto condividere alcuni frammenti della storia di un grande personaggio è stato un onore per tutti noi. Un uomo che con la sua vena artistica si è reso indimenticabile nel panorama musicale folkloristico.

Siamo certi che nella grande Orchestra Celeste i musicisti si sono pian piano spostati per ricavare, proprio in prima fila, un posto per la fisarmonica di Mario Piovano.

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Articolo pubblicato il 07/01/2014