A cosa servono i divieti se poi nessuno li fa rispettare?
Mezzanotte in Piazza San Carlo (Foto La Stampa)

Botti e fuochi d'artificio di fine anno ne sono l'ennesima dimostrazione

Il divieto ai botti ed ai fuochi pirotecnici imposto dal Sindaco in occasione del capodanno non hanno ottenuto il giusto e sperato riscontro; la dimostrazione di ciò sta nelle testimonianze dei cittadini i quali, confidando nel sobrio e gioioso "frastuono" dei tappi di spumante, si sono invece ritrovati alle prese con il solito devastante fracasso di sempre, con i soliti petardi e con i soliti pericolosi cocci di bottiglia abbandonati dopo abbondanti libagioni.

Fiumi di persone hanno percorso schiamazzando le vie del centro cittadino e fin qui ci può anche stare; ciò che non è invece ammissibile è il voler giustificare tutto il resto che abbiamo appena descrittto e che molti cittadini ci hanno raccontato dicendo di "plotoni di persone che parevano voler mettere a ferro e fuoco la città" o ancora "la gente normale immersa nel terrore e sprofondata nell'angoscia e nella violenza più brutale dopo aver sperato in una festa capace di far dimenticare per un attimo le pesanti condizioni di questa martoriata città".

Nonostante tutto,  c'è chi ha voluto produrre, e ci riferiamo alla cronaca dei fatti prodotta dai mezzi d'informazione,  una testimonianza contenuta degli "eventi petardari" dando maggiore spazio alle dichiarazione del Comandante della Polizia Municipale  Gregnanini il quale ha affermato che  "il disturbo è diminuito e che sicuramente in prospettiva futura tutto si tranquillizzerà".

C'è altresì chi ha fedelmente descritto gli eventi come "bordello epocale, esplosioni in libertà, alcol abusivo, divieto inutile, lancio di bottiglie"  e quant'altro. 

Ci duole anche ricordare gli animali terrorizzati dall'incredibile frastuono, vittime incolpevoli della dabbenaggine altrui dopo le attenzioni di Palazzo civico rivolte espressamente a loro.

E tutto ciò in barba ad un divieto che non è stato osservato come d'altronde tanti altri che sono tali soltanto sulla carta. Ma allora cosa li fanno a fare se poi non sono in grado di farli rispettare?

Naturalmente i benpensanti, ed in altre occasioni bacchettoni, hanno giustificato i fatti affermando che "certe cose si fanno soltanto una volta all'anno e che quindi bisogna chiudere un occhio".

Resta il fatto che l'inutilità ha purtroppo un costo fatto di carte e riunioni straordinarie che poi scaturiscono provvedimenti inapplicabili viste le forze in campo.

Ora c'è un anno di tempo per trovare la soluzione ad un fenomeno di massa difficilmente modificabile nonostante le ottimistiche previsioni di cui abbiamo detto qualche riga sopra. 

Per cui il prossimo Capodanno, o meglio qualche ora dopo, ci ritroveremo a parlare delle stesse cose, delle promesse disattese e dei privilegi di cui godono le masse nei confronti dei soliti sfigati.

Cioè delle minoranze che in questo paese sono costrette a subire e possono tutt'al più produrre, peraltro senza grandi attese, le giuste rimostranze contro la violazione dei loro diritti.

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Articolo pubblicato il 03/01/2014