Facebook resta il social network più amato, ma non dai giovani

La maggioranza degli utenti di Internet ha un profilo Facebook. Ma per i teenager il sito in blu ormai sa di vecchio

Fonte: Zeusnews.it

Quanto è importante Facebook per la vita online? Molto, moltissimo, anche se tra gli adolescenti e i giovani sta perdendo parecchio terreno a vantaggio soprattutto dei sistemi di messaggistica istantanea.

A confermare la tenuta del social network di Mark Zuckerberg ci sono i dati pubblicati da TechCrunch, grazie ai quali si può ottenere una fotografia della situazione nel nostro Paese.

In Italia Facebook può vantare 17 milioni di utenti attivi giornalmente e 23 milioni di utenti attivi mensilmente; ben il 71% dei navigatori italiani possiede un account sul social network in blu, e il 74% degli utenti mensili vi fa visita ogni giorno.

Interessante notare come molte persone iscritte a Facebook utilizzino il proprio smartphone per l'accesso: gli utenti che accedono tutti i giorni sono ben 10 milioni, e quelli attivi mensilmente 16 milioni.

La situazione italiana, per quanto riguarda la percentuale di utenti attivi giornalmente, supera spesso di gran lunga quella degli altri Paesi dell'area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa): in Europa solo la Francia si avvicina, con il 63% degli utenti che accedono a Facebook tutti i giorni.

Se dunque nel complesso l'importanza del social network è confermata, non si può ignorare i risultati di un recente studio condotto dietro invito dell'Unione Europea su ragazzi tra i 16 e i 18 anni, dal quale emerge come coloro che si trovano in questa fascia d'età non siano più molto attivi su Facebook, una tendenza che si è delineata nel corso del 2013.

Il motivo principale è la presenza massiccia di genitori e parenti più anziani, che ha reso meno cool la creatura di Zuckerberg: così gli adolescenti tendono a spostarsi verso Twitter e, per evitare di essere tenuti sotto controllo, verso piattaforme di instant messaging come WhatsApp e Snapchat.

Facebook si mantiene utile per mantenere i contatti con i parenti lontani, per tenere in ordine le fotografie, per organizzare eventi; per comunicare con gli amici, però, le strade preferite sono altre.

È per questo motivo che ricercatori come il professor Daniel Miller dello University College di Londra si spingono a dire che Facebook «non è semplicemente in declino, in sostanza è morto e sepolto»: i giovani, che ne hanno decretato il successo, secondo il professor Miller saranno anche la causa della sua caduta.

Da social network dedicato ai giovani universitari e da loro amato, Facebook si sta insomma trasformando, alla vigilia del proprio decimo anno di vita, in una piazza frequentata per lo più da adulti: proprio ciò che i ragazzi non vogliono.

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Articolo pubblicato il 01/01/2014