La Sacra rappresentazione della Natività in lingua piemontese

Organizzata dal gruppo storico “La Bela Rosin e la soa Gent” il 7 dicembre, nella chiesa di San Lorenzo

 

Il gruppo storico delle tradizioni popolari “La Bela Rosin e la soa Gent” per il secondo anno ha deciso di organizzare la Sacra rappresentazione della Natività in lingua piemontese a Torino, presso la Real Chiesa di San Lorenzo in piazza Castello, gentilmente messa a disposizione dal Rettore don Franco Martinacci. 

La Sacra rappresentazione avverrà quindi nel prestigioso scenario offerto dall’opera di Guarino Guarini.  

La manifestazione inizierà alle ore 16,45, con ritrovo dei Gruppi Storici partecipanti in piazzetta della Visitazione, alle ore 17,15 partirà la sfilata di gruppi storici in costume tradizionale, percorrerà via delle Orfane e proseguirà per via Garibaldi sino all’incrocio con via Porta Palatina, dove si svolterà; si percorrerà via  Porta Palatina sino a via Palazzo di Città, si percorrerà via Palazzo di Città per raggiungere in piazza Castello l’ingresso della Real Chiesa di San Lorenzo dove, all’interno, avrà luogo la “Sacra Rapresentassion”, con inizio alle ore 17,50.

Il coro “La Fonte” di Grugliasco fornirà il suo importante contributo all’esibizione.

Al termine della recita, alle ore 18,30 circa, seguirà la S. Messa e, al termine, verso le 19,30 circa, nello spiazzo antistante la Chiesa, il gruppo si esibirà in canti e balli della tradizione popolare piemontese.

Gli organizzatori dell’iniziativa, il Presidente Gianni Galliano e la dottoressa Paola Mancardi, ci hanno gentilmente fornito varie informazioni, in  primo luogo sulle motivazioni di questa la Sacra rappresentazione.

«Riscoprire il mistero della Natività in modo diverso dal consueto, rivivere e far rivivere un’atmosfera carica di spiritualità, mescolandosi idealmente ai sacri personaggi, risvegliare i ricordi di un tempo antico forse un po’ bambino, in cui sacro e profano si fondono in un’atmosfera incantata.

Queste premesse, hanno indotto la scelta di proporre a don Franco Martinacci, parroco in San Lorenzo, una “Sacra rappresentazione della Natività”, in lingua piemontese, proprio in una città ormai multi-etnica come Torino, dove i ritmi vertiginosi della quotidianità concedono pochissimo spazio alla spiritualità».

Abbiamo poi appreso che il testo di riferimento è tratto da uno scritto di Nino Costa, opportunamente rielaborato e adattato alle circostanze dalla dottoressa Paola Mancardi, responsabile del gruppo storico “La Bela Rosin e la soa Gent”, con questa delucidazione: «Il racconto della nascita di Gesù, in un vivo ritratto scenico unisce la parola dei Vangeli al gusto e allo spirito popolare, la naturalezza delle espressioni dialettali si alternano ai fatti soprannaturali citati dalla trama, in un clima permeato sia di spiritualità quanto di umanità, con le debolezze e le incertezze dei personaggi, che con la loro semplicità accostano la condizione dell’uomo alla purezza della Natività divina».

Il gruppo storico “La Bela Rosin e la soa Gent” si cimenta in questa Sacra rappresentazione per il secondo anno: fin dal 2012, il gruppo si è prefisso di riproporla ogni anno, in modo che divenga una “tradizionale consuetudine”, quale peculiare modalità per augurare buone feste a tutta la cittadinanza torinese.


Il gruppo storico “La Bela Rosin e la soa Gent” nato all’interno del Circolo Beni Demaniali, la cui sede si trova nel cortile della Cavallerizza in via Verdi 9, ed è inserito nell’albo dei gruppi storici della Provincia di Torino.

Maggiori informazioni al sito dell’associazione: www.labelarosin.eu

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Articolo pubblicato il 02/12/2013