Il Toro nella polvere di Is Arenas
Gli irriducibili sognatori (foto LAPRESSE)

A Cagliari nuovamente fatali i minuti finali

Ci risiamo: quando il risultato pare ormai acquisito ritorna la sindrome degli ultimi minuti.

E così i granata hanno perso in terra sarda, subendo le due banderillas di Conti che ha ... scelto il 43° delle due frazioni di gioco per trafiggere un Toro in affanno che aveva trovato il pareggio al 7° della ripresa e, come spesso accade, non ha saputo conservare il prezioso parziale fino al fischio finale dell'arbitro.

E non serve recriminare sulle occasioni fallite, sul (presunto) predominio territoriale come detto dal Mister Ventura al termine dell'incontro.

Le vittorie sono fatte di gol segnati e non di gol mancati; dire inoltre che la sconfitta è giunta su due calci da fermo (e dallo stesso giocatore avversario) lascia intravedere colpe che in gran parte appartengono a chi piazza la barriera e  non sa piazzarsi di conseguenza.

Non abbiamo nominato finora Padelli, ultimo uomo di una squadra che non gioca con la tranquillità di potersi fidare completamente del proprio portiere.

Ed è altrettanto inutile affermare che la partita era stata ben preparata e che la colpa è dei giocatori che non hanno saputo concretizzare il gioco creato sulle direttive di Ventura; come pure sottolineare che al Toro è mancato il colpo del ko: ma quando mai si è visto quest'anno?

Allora occorre essere più realisti e saper accettare il verdetto del campo senza voler trovare necessariamente l'attenuante per far digerire la pillola ai tifosi.

Allora ancora, scusandoci per il bisticcio di parole, ci viene da pensare che il vero Toro sia quello di Cagliari e non quello che ha interrotto il record della Roma!

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Articolo pubblicato il 12/11/2013