Codiper in piazza a difesa delle pensioni reversibili
I promotori della manifestazione

Volantinaggio davanti alla sede dell'Inps

Come preannunciato (nostra n.d.r. del 9 novembre u.s.) il Codiper è sceso in piazza per promuovere con il volantinaggio la protesta contro i tagli alle pensioni contributive con una legge entrata in vigore nel 1995; ci ha spiegato i dettagli Giuliana Tofani, responsabile del novello Comitato, che ci ha riferito:

"Vogliamo semplicemente mettere in risalto una legge che è passata inosservata alla maggior parte delle persone che hanno versato regolarmente i contributi e non ricevono un trattamento pensionistico corrispondente".

Abbiamo allora chiesto quali iniziative siano state messe in atto in proposito:

"Abbiamo presentato - ha proseguito Tofani - una petizione, che abbiamo raccolto fra la gente, all'attenzione dell'undicesima Commissione lavoro della Camera che ha di fatto modificato la tabella F, quella cioè dei tagli. Però, mancando la copertura finanziaria, siamo rimasti al punto di partenza ed anzi siamo venuti a conoscenza che sono state assegnate circa 40.000 altre pensioni senza che fossero stati versati i contributi relativi."

Praticamente parole, come spesso accade, che non hanno prodotto alcun beneficio tangibile:

"Ma se tagliano le pensioni a noi - ha insistito - in base al nostro reddito, perchè non vanno a vedere quelli della Legge Mosca (1974); noi intendiamo rivolgerci al Ministro del lavoro, che ha competenza sull'INPS, affinchè faccia fare un'indagine per appurare se esistono ancora soggetti che percepiscono la pensione di stabilita dalla legge Mosca e se hanno altri redditi: per ora solo questo".

"Le pensioni di reversibilità che venivano percepite per intiero da quella legge in poi sono state tagliate - è intervenuto Aldo Liberti - e sono qui perchè quel problema lo sto vivendo anch'io; dopo che ho versato i contributi secondo le normative, perchè mia moglie, se muoio, deve prendere di meno? Non è vero che sendo da soli si spende di meno". 

"Io lavoro ed ho il mio stipendio, ma la reversibilità di mio marito che non c'è più mi è stata ridotta - ha affermato Ester Becchio - oltre che del 60% che si prende normalmente ancora del 50% per cui attualmente percepisco il 30% scarso di quanto prendeva mio marito con le spese che sono rimaste le stesse anzi sono aumentate come per tutti; quindi al dolore per la perdita della persona cara si aggiunge quella che per noi è una vera ingiustizia. Ed è per questo che abbiamo deciso di unirci, dopo la conoscenza fatta per via telematica, per portare avanti un problema comune dopo lo scambio di opinioni che ha scaturito il nostro attuale intento in proposito. Noi ci stiamo provando e chissà che poco per volta la nostra posizione non ottenga il giusto riscontro".

Ma questo pensiero e desiderio di provarci è sicuramente un atto positivo come ha confermato Domenico Todisco:

"Io nella mia vita ho svolto molte attività in campo associativo, oggi sono un volontario dell'ufficio migranti e ben volentieri sostengo tutto ciò che si fa nel sociale e nell'interesse dei meno abbienti e per la conservazione dei diritti maturati". 

Certo ci sembrava doveroso dare spazio ad una realtà come il Comitato Codiper che vuole capire perchè i tagli colpiscono sempre gli stessi soggetti e non vanno mai ad intaccare quelle che normalmente vengono chiamate "pensioni d'oro"; forse la strada è più facile e con minori complicanze successive, ma restiamo dell'idea che i diritti acquisiti versando regolarmente i contributi non debbano subire dei tagli verticali, come abbiamo sentito da Ester Becchio, che mettono in seria difficoltà molte famiglie; la perdita del coniuge è, già di per se stessa, una ferita insanbile e la società, per mezzo delle istituzioni, deve adoperarsi per andare incontro ai nuovo problemi che si vengono a creare e non produrne altri che aggravano sempre più la vita di chi rimane.

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Articolo pubblicato il 11/11/2013