Gruppo Teatrale “VOLTI ANONIMI”

Intervista alle compagnie amatoriali di teatro in piemontese

Riprendiamo la nostra “esplorazione” nella realtà del teatro amatoriale in piemontese. Parliamo con Nella Rutigliano, Attrice e Segreteria Organizzativa della Compagnia Teatrale “VOLTI ANONIMI” di Torino

 

Ci raccontate la storia della vostra Compagnia, i riconoscimenti ottenuti e le altre cose che ritenete significative?

 

Il gruppo muove i suoi primi passi nel lontano decennio 1970-1980, quando alcuni amici amanti del teatro si riunirono saltuariamente per realizzare spettacoli; con l’accrescersi della passione, dal 1980 l’attività teatrale del gruppo acquisì carattere di continuità con la denominazione C.C.S. AVIS di Torino. Tuttavia la svolta decisiva arriva nel 1990 con la costituzione in Associazione Culturale e la nuova denominazione Gruppo Teatrale “VOLTI ANONIMI” di Torino. Da allora la Compagnia ha allestito per ogni stagione teatrale nuove commedie ed ha partecipato a numerose rassegne esibendosi in molti teatri della città di Torino, della regione Piemonte, tra cui lo storico Teatro Toselli di Cuneo, nonché in alcune località della Valle d’Aosta, della Lombardia, del Veneto e della Toscana. La Compagnia ha portato in scena una notevole varietà di testi e d’autori.

Riconoscimenti e premi, dal 1982, sono stati numerosi e sono elencati nel nostro sito: http://www.voltianonimi.it/premi.htm

 

Quale è il vostro repertorio?

La sensibile e comica tradizione del teatro piemontese, di cui Macario sarà custode perenne, ha profondamente ispirato i “VOLTI ANONIMI” che dal 1993 hanno rappresentato le commedie più belle del repertorio del grande attore.

Dal 1992 al 2001 la Compagnia ha promosso e organizzato presso il teatro “Cardinal Massaia” di Torino, una rassegna di teatro amatoriale, giunta alla 10a edizione, denominata “SIPARIO ROSSO” che ha riscosso successo di critica e di pubblico.

Dal 2009 la Compagnia è invitata a realizzare gli spettacoli per il Gran Galà di Capodanno al Teatro Monterosa di Torino con divertente intrattenimento dopo il brindisi della mezzanotte, ricco di sketches, canzoni e numeri di varietà con un alto gradimento da parte del pubblico.

Nel il 2013, abbiamo portato in scena “Per Giacomo e Cesco funerale con rinfresco” di RoDa, l’elenco completo del nostro repertorio si trova nel nostro sito: http://www.voltianonimi.it/commedie.htm

 

Quale è il vostro pubblico?

Più volte abbiamo riscontrato che il pubblico varia a seconda dei luoghi ma il comune denominatore è l’adesione di persone di varie età che ci sorprende un po’ ovunque. Di fatto nelle comunità più sperdute è più facile riscontrare la fascia di età più ampia e ci troviamo ad avere in prima fila i bambini, i genitori e poi molti anziani. Inoltre abbiamo notato che il pubblico è più “caloroso” nei centri più piccoli dove dalla prima battuta si scatenano gli applausi cosa che è meno immediata nei teatri di città. Tuttavia le nostre commedie sono così esilaranti che nessuno riesce a trattenersi più di tanto e finiamo sempre gli spettacoli con il pubblico entusiasta che non accenna ad andare via di corsa come spesso accade al termine di molti eventi pubblici. In ogni caso siamo attenti a comprendere gli umori dei luoghi per stabilire un contatto con il pubblico sempre più vivo ed autentico. Ho degli aneddoti belli da raccontare ... cito questo … una signora a fine spettacolo mi ha bloccato per dirmi che pensava di non essere più capace a ridere e invece noi avevamo compiuto per lei un miracolo!! Ci ha poi spiegato che da quando era morto suo marito non riusciva proprio più a trovare nessuna ragione per alleggerire il suo cuore.

Quell’abbraccio non lo dimenticherò mai.

 

Come vedete lo “stato di salute” del teatro in piemontese?

La proposta culturale da parte delle compagnie “amatoriali” di teatro in piemontese ha ancora una cerchia nutrita di “amatori del genere” tuttavia è prevedibile una futura flessione di pubblico.

Nei centri più piccoli dove sono attive le filodrammatiche locali si crea un interesse maggiore in quanto la gente è spinta a recarsi a teatro per via delle relazioni personali con gli attori e questa partecipazione è indipendente da ciò che viene rappresentato. Il nostro Gruppo, che si muove in un contesto cittadino, dove ormai è evidente la decrescita dei “piemontesi” e dove la platea che si avvicina ha il palato più esigente, nonostante tutto, è riuscito a consolidare un pubblico molto affezionato al genere rappresentato, mai banale né scurrile.

 

Quale “piemontese” utilizzate? (torinese, misto con italiano, parlata strettamente locale...).

Sebbene i titoli delle commedie rappresentate siano in lingua italiana, i dialoghi sono parte in piemontese e parte in italiano. Il Gruppo ha scelto di mescolare la lingua piemontese all’italiano per avvicinare al Teatro Piemontese chiunque sia radicato da anni nel tessuto sociale locale. Questa è la strada che “VOLTI ANONIMI” sta percorrendo per custodire e divulgare la memoria della lingua, del costume e delle tradizioni locali, anche fuori dall’ambito regionale dove la Compagnia è stata invitata più volte.

 

Cosa volete dire in conclusione a chi non conosce il teatro in piemontese?

Vorrei dire che può valere la pena di provare a trascorrere una serata teatrale in compagnia del teatro piemontese così come si è curiosi di avvicinarsi a qualsiasi forma d’arte.

Solo che con il teatro c’è qualcosa che rende tutto magico e a volte irripetibile: è l’energia che si scatena quando si è insieme ad altre persone!

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Articolo pubblicato il 09/11/2013