"Per una maggiore efficienza niente sovrapposizioni tra scuole paritarie e statali"
L'Aula del Consiglio regionale del Piemonte

Lo sostiene il Consigliere regionale PDL GIampiero Leo

 In un momento tanto difficile, in cui solo il confronto e il dialogo garantiscono la tenuta della democrazia, meraviglia che proprio il Pd tema il confronto tra le scuole pubbliche e quelle paritarie, al punto da cercare di penalizzare queste ultime con un emendamento che rischia di mortificare l’ottimo lavoro dell’assessorato.

Questo, in estrema sintesi, l’intervento del consigliere regionale del Pdl Giampiero Leo, vicepresidente della Commissione Cultura, durante la seduta odierna del Consiglio regionale, in merito al dibattito sulla Proposta di deliberazione n. 291 “Atto di indirizzo e criteri per la programmazione e la definizione del piano regionale di dimensionamento delle autonomie scolastiche piemontesi e per la programmazione dell’offerta formativa per gli anni scolastici 2014- 2015”. Al termine della seduta la deliberazione è stata approvata, così come formulata dall’assessorato, con i voti della maggioranza e dell’Udc.

“Non capisco – ha spiegato Leo di fronte a un emendamento alla proposta presentato dal Pd – che  disturbo possa dare il confrontarsi con le scuole paritarie, anche perché in genere i rapporti tra le diverse scuole sono buoni. Dunque, dove i rapporti sono buoni non ci sarà alcun problema. Dove invece i rapporti non sono buoni, e lo dimostra il fatto che alcuni sindaci abbiano boicottato in tutti i modi le scuole paritarie, sarà applicata la legge, la quale prevede che per programmare la realizzazione di nuovi edifici scolastici o l’istituzione di nuove sezioni, i Comuni dovranno richiedere parere motivato al territorio e alle associazioni di categoria alle quali le scuole sono iscritte, parere che prenda in considerazione tutte le scuole presenti nella zona, dunque non solo quelle statali ma anche quelle paritarie”.

“E’ inutile – ha concluso Leo - dire che si è favorevoli o che c’è una buona legge. A contare sono i fatti e i fatti, ad oggi, hanno dimostrato che le prime ad essere penalizzate sono sempre state le scuole paritarie. Dunque, con questa deliberazione si superano residuati ideologici non più attuali”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 01/11/2013