Ognissanti: momento sacro di riflessione o semplice ricorrenza commerciale?
Crisantemi

Solo in questi giorni la vendita di fiori e quant'altro riprende fiato

Ricordarsi dei propri cari solo in occasione delle ricorrenze da calendario è, purtroppo, un diffuso modus vivendi, mi si perdoni l'espressione, di tante persone che nei giorni "adiacenti" alla festività dei Santi ed alla ricorrenza dei defunti adempiono più all'abitudine che al sentimento. 

E così tombe e loculi vengono ricoperti di fiori e addobbati con vasi e lumini per testimoniare il proprio affetto al caro estinto, a colui che spesso non ha goduto di tali attenzioni quand'era ancora in vita.

Certamente non è così per tutti, ma il consumismo sfrenato di questi momenti porta necessariamente alla riflessione come pure il grande afflusso ai cimiteri, gli stessi che durante l'anno trasmettono ai pochi frequentatori un'ulteriore desolante solitudine.

Basta recarsi in uno qualsiasi di essi, per l'appunto durante l'anno, per vedere tombe quasi in stato di abbandono con fiori portati chissà quando e lasciati al loro destino.

Sicuramente non si può generalizzare, ma desideriamo sollevare una presa di coscienza in tutti affinchè il mettere un fiore anche sulla tomba di chi non si conosce o si è conosciuto diventi, durante l'anno, un gesto di solidarietà verso coloro che, per vari motivi, non possono.

Un fiore in meno nel mazzo deposto non è nulla mentre un solo fiore là dove non ce n'è nessuno è molto: è anche una forma di rispetto verso coloro che hanno costruito, nel tempo, la storia della nostra città. 

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Articolo pubblicato il 01/11/2013