"La Prevenzione: un nuovo stile per migliorare la qualità della vita"
L'ingresso dell'Università in via Nizza 52

Prosegue il ciclo di conferenze organizzato dalla Circoscrizione 8 presso l'Università delle Biotecnologie

Lunedì 28 ottobre, nell'incontro proposto dal ciclo di conferenze sulla Prevenzione della Salute, si è parlato di: "La dimensione affettiva, sessuale e relazionale nel paziente traumatizzato cranico: un caleidoscopio di emozioni"; a cura della Dott.ssa Roberta Virgilio, neuropsicologa presso il Centro Puzzle di Torino  specializzato nel trattamento di pazienti affetti da GCA, è stato affrontato il tema del danno cerebrale e della grave cerebrolesione acquisita (GCA).

(Giovanni Bresciani, Coordinatore della VI Commissione in Circoscrizione 8 e promotore del ciclo di conferenze)

 

Nello specifico, si è parlato di trauma cranio-encefalico e delle sequele cognitivo/comportamentali che caratterizzano questa patologia. Il trauma cranico è una delle principali cause di morte e disabilità nei giovani adulti, in prevalenza maschi, con conseguenze che variano dalla disabilità fisica a deficit cognitivi, comportamentali e sociali che perdurano nel tempo, impattando considerevolmente sulla vita del soggetto, con una netta riduzione delle autonomie residue e grosse difficoltà socio-relazionali.

È pertanto necessario prevedere per questi pazienti un percorso di cura che non si esaurisca nelle fasi iniziali della malattia, ma che perduri anche nella fase degli esiti. Il rientro al domicilio dopo molti mesi di ospedalizzazione rompe gli equilibri pre-esistenti e provoca una profonda crisi nell’intero “sistema famiglia”. Offrire un adeguato intervento riabilitativo al paziente, mediante l’apprendimento di strategie compensative/adattative, ed un supporto psicologico alla famiglia, sia per favorire l’elaborazione ed accettazione dell’evento traumatico sia per facilitare la gestione del paziente stesso, risulta di fondamentale importanza. Obiettivo ultimo è quello di restituire a questi pazienti ed alle loro famiglie un progetto di vita che integri la disabilità acquisita, e che si proietti verso il futuro alla ricerca di nuove autonomie e competenze.

A tale scopo, in collaborazione con il Comune di Torino, il servizio Passepartout e numerosi enti ed associazioni (ADN, USU, Fondazione Molo, Centro Puzzle) è nato lo sportello dedicato alla disabilità fisico-motoria che si pone l’obiettivo di affrontare tematiche relative alla sessualità ed alla sfera relazionale in generale. Oltre ad offrire ascolto e sostegno psicologico a pazienti e famiglie tale sportello si prefigge l’obiettivo di orientare le persone verso attività che arricchiscano e stimolino la socialità e l’integrazione, sia tra pari che in contesti allargati.

Il tema della Conferenza si é rivelato molto interessante in quanto purtroppo nel nostro contesto sociale vi sono diversi casi in cui le famiglie colpite da queste problematiche non hanno, il più delle volte, i giusti contatti e la conseguente mancanza di sostegno può sconvolgere le relazioni. Probabilmente molti non conoscono l'esistenza di questi servizi offerti dal Comune di Torino e di conseguenza non si avvalgono di queste opportunità sociali atte a migliorare la qualità della vita seppure in condizioni di disabilità.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/10/2013