Sanità: "La Commissione d'indagine si trasforma in un tribunale, PM avv. Gariglio"
L'Aula del Consiglio regionale del Piemonte

Lo sostiene Massimiliano Motta, Consigliere regionale del Gruppo Fratelli d'Italia

"La “Commissione di indagine su appalti e sanità” che si è svolta questa mattina si è trasformata in un’aula di tribunale e l’avvocato dell’accusa e PM era l’avv. Gariglio, che ha condotto un’arringa di più di un’ora!! Questo modo di operare,  oltre ad essere una forzatura del ruolo dei consiglieri, è sicuramente una distorsione dei compiti assegnati alla commissione stessa, condotta da un “imbarazzato” vice Presidente De Magistris, dopo l’uscita del Presidente Goffi e di tutti coloro, componenti della maggioranza compresi, che hanno abbandonato i lavori per partecipare legittimamente al funerale del compianto Consigliere Avv. Musy".

Così esordisce Massimiliano Motta, Consigliere regionale FDI, che insiste:

"Visto l’esito e la modalità dei lavori, oltre all’ennesimo forfait del Presidente del Collegio dei Revisori, dott. Diana, forse era meglio rinviare la trattazione di un argomento così delicato in modo da avere un uditorio più ampio e completo possibile ! Oggi abbiamo permesso che dati acquisiti su eventuali irregolarità, criticità, carenze e disfunzioni a partire dal 2009, conseguenti alla mancata osservanza della normativa generale di settore, che probabilmente non hanno consentito il perseguimento dei criteri di efficacia , efficienza ed economicità necessari alla realizzazione di una corretta ed economica gestione delle risorse a disposizione (come si evince dalle relazioni che ci sono stata consegnate dei verbali del Ministero del’Economia e delle Finanze -Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato), si siano trasformati in capi di accusa al management attuale insediato a maggio del 2012 e a questa maggioranza che non governava durante la Giunta Bresso! Si tenga conto peraltro che le deroghe di oggi sono probabilmente da considerarsi come strumento transitorio verso nuovi modelli di acquisizione di beni e servizi che consentano efficienza, trasparenza ed economicità operando su zone di pertinenza più ampie rispetto alla singola ASL, mi chiedo quale fosse la motivazione di questo “modus operandi” nel 2009 e forse già precedentemente!".

"L’idea - aggiunge Motta - che mi sono fatto  per sommi capi, non essendo un avvocato e nemmeno un componente dell’organo di controllo della Corte dei Conti, che questo “modus operandi” era a dir poco usuale! Forse è il caso che la maggioranza di cui mi onoro di fare parte, si fermi un attimo a riflettere sia sulla complessità e “storicità” dei temi trattati che sulle modalità della conduzione dei lavori della Commissione d’indagine su appalti in Sanità".

"Ribadisco - afferma in conclusione l'esponente di Fratelli d'Italia -  non ci sono Consiglieri contro o per la legalità, tutti lavoriamo per verificare i dati, sicuramente atipici e che allo stato attuale fanno pensare ad un uso improprio delle deroghe, ma oggi sono state date delle motivazioni ed è stata fornita della documentazione aggiuntiva che analizzeremo secondo le nostre competenze e ruoli! Infine, ritengo che non sia sostenibile continuare l’audizione di Direttori Generali, Amministrativi, Sanitari e componenti dei collegi sindacali senza regole o criteri di audizione certi, perché le Commissioni, che oggi sono proseguite anche in assenza di numero legale,  non si trasformino in conferenze stampe del PD o peggio in tribunali d’inquisizione!".

 

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Articolo pubblicato il 28/10/2013