"Cabu Cabu"

La nuova frontiera dell’illegalità

 

Li chiamano “Cabu Cabu” dall’inglese Cab (Taxi) e sono l’ennesimo attacco alla legalità che i cittadini onesti sono costretti a subire.

Esploso nel 2010, questo fenomeno ha avuto un’espansione vertiginosa ed incontrollata tanto da diventare un vero e proprio incubo per i tassisti torinesi, cioè per quelli che la licenza la pagano cara e salata!

Stiamo infatti parlando dei “tassisti abusivi”.

Nordafricani, nigeriani, peruviani, romeni e cinesi: le prime due etnie spadroneggiano a Porta Palazzo, mentre i sudamericani si offrono in zona Lingotto fiere/ospedali sud, i caucasici invece effettuano un ''servizio navetta” dalla stazione Lingotto all'aeroporto di Levaldigi e la new entry cinese è stata notata in barriera di Milano.

Inizialmente “lavoravano” solo di notte e con tratte limitate, spesso con 10€ portavano chi doveva partire velocemente a Porta Nuova, oggi il traffico illegale si è esteso un po’ dappertutto in città e a prezzi incontrollati, spesso molto più cari dei taxi stessi, questi abusivi scarrozzano indisturbati a tutte le ore del giorno, da una parte all’altra della città, i sempre più numerosi clienti.

Guidano vecchie auto, molte volte senza assicurazione e patente mettendo a rischio la propria vita, quella del passeggero e delle ignare persone che incontrano sulla strada.

Per Nicola Gasperoni, portavoce pro tempore del CSTT (Coordinamento Sindacale Tassisti Torinesi) nato il 30 settembre di quest’anno e che raggruppa 12 delle 14 sigle sindacali degli oltre 150

0 tassisti torinesi, è una situazione inaccettabile. Infatti prosegue:

“Assistiamo inermi dal 2006 ad una pericolosa escalation di iniziative che hanno già messo a dura prova l’esistenza dei tassisti a Torino: l’iniziativa di alcuni hotel che si sono organizzati con servizi interni di navetta talvolta non propriamente a norma, la costruzione della metropolitana, il tutto condito dall’attuale crisi. Ed ora ci mancava l’ultima tegola dell’abusivismo".

Nel mese di giugno è stato aperto un tavolo permanente di controllo con tutti gli enti in concorso (Polizia, Vigili Urbani,Guardia di Finanza, Comune, Provincia e Regione) col compito di sondare questo fenomeno entro il mese di settembre. Il CSTT si è reso subito disponibile a cooperare fornendo preziosi dati, ma purtroppo ad oggi non si è saputo più nulla.”

“Complice - continua Gasperoni - sicuramente il passaggio di consegne dal vecchio prefetto Alberto Di Pace, che ha lasciato l’incarico proprio il primo settembre 2013, al nuovo prefetto Paola Basilone che ha avuto il suo da fare a causa dell’inasprimento delle polemiche legate alla TAV in Val Susa”.

Il sindacalista termina con un monito sicuramente sofferto e che facciamo nostro con la speranza di arrivare ad una soluzione.

“Le istituzioni con il loro immobilismo, ci stanno portando, a grandi passi, verso un comune malcontento; si sta lavorando per non far degenerare la situazione verso atteggiamenti pericolosi. Non si tratta di razzismo, noi vogliamo semplicemente la parità di trattamento. I controlli devono essere effettuati a tutti indiscriminatamente: noi pretendiamo la legalità!” 

 

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Articolo pubblicato il 26/10/2013