Il Piemonte fa rete contro il dolore
Palazzo Lascaris

Una maggiore collaborazione fra medici di famiglia e centro specialistico

In Piemonte l’attenzione alla terapia del dolore e la capacità di fare rete fra ospedale e territorio sono più spiccate che in altre regioni italiane. Lo conferma il progetto Link Up, un’indagine condotta dall’associazione Vivere senza dolore nel primo semestre 2013, i cui risultati sono stati presentati il 1 ottobre a Palazzo Lascaris durante una conferenza stampa organizzata dalla Consulta delle Elette e introdotta dalla presidente Giuliana Manica e dall’assessore regionale alla Sanità Ugo Cavallera.

“L’indagine ha coinvolto oltre 1.300 pazienti e si è concretizzata in due tipologie di questionari rivolti ai medici di medicina generale e ai 15 centri di terapia antalgica diffusi a livello nazionale”,
ha spiegato Marta Gentili, presidente dell’associazione Vivere senza dolore.
 
L’accesso spontaneo dei pazienti ai centri di terapia del dolore è pari al 46% dei casi in Italia (34% in Piemonte) mentre solo il 41% dei pazienti è inviato dal medico di famiglia (il 66% dei casi in Piemonte). Ciò significa che in Piemonte il 25% dei pazienti in più rispetto alla media italiana è valutato da un medico prima di essere indirizzato a un centro specialistico.
 
Quanto alle patologie per cui si richiede l’intervento dell’algologo, le più frequenti sono lombalgia e lombosciatalgia (31,7% media Italia contro 34,3% in Piemonte), dato che evidenzia la necessità di formazione del medico di famiglia nell’affrontare tipologie di dolore difficilmente diagnosticabili come il dolore neuropatico e nel definire il più adeguato approccio terapeutico.
 
Una maggiore collaborazione fra medici di famiglia e centro specialistico, e quindi un migliore funzionamento fra territorio e ospedale, si riscontrano nel dato che misura la percentuale con la quale i centri rinviano al medico di medicina generale il paziente dopo aver impostato la terapia adeguata: il dato italiano è pari al 17% mentre in Piemonte sale al 32,7%.
 
“Anche grazie alla collaborazione con l’associazione Vivere senza dolore siamo riusciti a essere operativi nell’ambito dell’algologia in tutte le aziende sanitarie, nonostante il periodo di crisi e di tagli, convogliando le prestazioni più invasive e ad alto costo nei centri specializzati e dando così attuazione a un importante aspetto della legge 38/2010 sulla terapia del dolore”,
ha affermato Rossella Marzi, coordinatrice della Commissione terapia del dolore della Regione Piemonte.
“Siamo una regione in prima linea su questo tema e lo dimostra anche il fatto che a novembre a Torino partirà il master di secondo livello in algologia, mentre nel 2014 ospiteremo il Congresso nazionale di algologia”.
 
Con questo incontro la Consulta delle Elette prosegue il suo impegno nel sensibilizzare la popolazione sul tema della sofferenza inutile, una problematica dal rilevante impatto sociosanitario, che colpisce nella sua forma cronica, fino a 600mila piemontesi.
 












 

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Articolo pubblicato il 03/10/2013