Il futuro degli aeroporti piemontesi
L'Aeroporto di Torino

Alitalia ha assunto l’impegno al mantenimento del traffico nazionale

Dopo il confronto con Sagat, Alitalia ha assunto l’impegno al mantenimento del traffico nazionale nell’aeroporto di Caselle, come programmato l’anno scorso. Lo ha riferito l’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, durante una seduta straordinaria del Consiglio regionale.

“Questa notizia non ci pone tuttavia al riparo da una possibile contrazione dell’attività a Caselle, anche in considerazione dei dati sul traffico nel primo semestre dell’anno”, ha affermato Bonino che ha aggiunto:
“Ecco perché abbiamo chiesto al governo, insieme alle altre regioni, di invertire la rotta e definire un piano nazionale che ci consenta di difendere gli investimenti compiuti sul territorio e di sostenere lo sviluppo dei nostri aeroporti, al riparo dalla concorrenza scoordinata delle compagnie aeree, che orientano arbitrariamente il flusso dei passeggeri”.
 
L’assessore ha anche riconosciuto come obbligatoria l’individuazione di una specializzazione per gli aeroporti che insistono su aree limitate, ritenendo che la distribuzione delle risorse non possa avvenire solo per gratificare un territorio, senza porsi l’interrogativo sulle possibilità di crescita effettiva e di sviluppo dei servizi di un’area.
“Ora serve una riflessione seria su Caselle e un piano industriale pluriennale condiviso con gli enti locali e le istituzioni per favorire uno sviluppo fondamentale per il territorio”,
ha concluso Bonino.

Alla comunicazione è seguito il dibattito, durante il quale è emersa la richiesta di un impegno forte della Regione per migliorare l’offerta di Caselle e la sua rilevanza fra gli aeroporti nazionali.
 
“L’aeroporto di Torino ha perso numerose posizioni nella classifica degli scali italiani e occorre che la politica guardi anche a quello che fanno le altre realtà del nord Italia per trovare una soluzione”,
ha affermato il consigliere Davide Gariglio (Pd) insistendo:
“L’uscita dalla compagine azionaria di Sagat da parte di alcuni enti locali ha ridotto l’influenza delle istituzioni, ma la Regione deve far sentire la sua voce”.
 
“Quanto è costato alla Sagat il mantenimento dei voli di Alitalia?”, ha chiesto il presidente Idv Andrea Buquicchio proseguendo:
“Alitalia ha assorbito tutti i fondi pubblici possibili senza garantire a Caselle servizi adeguati, bisogna uscire dall’ottica campanilistica e differenziare l’offerta, prendendo ad esempio l’esperienza di aeroporti come Bergamo e Bologna”.
 
A favore del mantenimento dell’aeroporto di Levaldigi si è espresso il consigliere Tullio Ponso (Idv) e così Elio Rostagno (Pd), che ha sottolineato la necessità di stabilire una specializzazione senza competizione fra gli aeroporti del Piemonte.
 
“La partecipazione dei privati in Sagat è stato un fallimento – è intervenuta la presidente Sel Monica Cerutti – ma, considerata la volontà del presidente Cota di promuovere la macroregione, sarebbe utile compiere una riflessione complessiva del Nord Italia anche per le politiche sugli aeroporti. È necessario che la Regione chiarisca la sua programmazione e dica quanto è disposta a finanziare”.
 
“In mancanza delle risorse pubbliche e dell’interesse dei privati l’unica via possibile per la regione è quella di sviluppare una linea ferroviaria diretta fra Torino e Malpensa, guardando anche a quanto avviene nel settore in altri paesi europei”,
ha commentato Michele Dell’Utri, presidente dei Moderati.
 
“Il Pd deve aver il coraggio di riconoscere che grazie al sindaco di Torino Sergio Chiamparino e alla svendita della partecipazione del Comune di Torino in Sagat, le istituzioni hanno perso il controllo del pacchetto azionario di maggioranza in Sagat”,
ha commentato il presidente della Lega Nord, Mario Carossa. Così la consigliera Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia) ha riconosciuto come la situazione sia difficile anche a causa della forte presenza privata nella compagine sociale di Sagat, mentre il capogruppo del Pdl Luca Pedrale ha affermato che la situazione italiana degli aeroporti è incoerente:
“Noi ci scontriamo per due aeroporti quando esistono regioni che ne hanno 5 o 6 a distanza di 50 km. Spero che l’assessore si faccia portatrice delle nostre esigenze a livello nazionale per sviluppare l’offerta di Caselle anche con compagnie straniere”.


Al dibattito hanno partecipato anche i consiglieri Davide Bono (M5S), Fabrizio Biolè (Misto), Giovanni Negro (Udc), Sara Franchino (Pensionati).
Al termine sono stati approvati due ordini del giorno. Il primo, licenziato all’unanimità e presentato dalla consigliera Montaruli, impegna la Giunta ad attivarsi presso Sagat e Alitalia affinché anche in futuro, e quindi nel prossimo cda di Sagat, sia esplicitato il piano pluriennale e sia inserita nelle osservazioni sul piano nazionale la necessità di una corretta e uniforme applicazione delle politiche di co-marketing da parte degli enti locali.
 
Il secondo, presentato come primo firmatario dal consigliere Gariglio, impegna il presidente e la Giunta a relazionare sulle posizioni assunte da Finpiemonte partecipazioni all’interno di Sagat e a formulare con urgenza, con il concorso del Consiglio regionale, un piano per il rilancio dell’aeroporto di  Caselle.





















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Articolo pubblicato il 02/10/2013