AlfaTeatro: domenica 6 ottobre al Piccolo di Torino ritorna la stagione per i bambini
Marco Grilli

Marco Grilli e la Francky Cabaret Jazz daranno il via alla XXIV edizione di Giorni di Festa

 Domenica 6 ottobre alle ore 16,30, Marco Grilli e la Francky Cabaret Jazz daranno il via alla XXIV edizione di GIORNI DI FESTA, stagione dedicata al teatro di figura per bambini dai 3 ai 93 anni con un mix di performances musicali, burattinesche e d’intrattenimento. Un pomeriggio che si preannuncia ricco di novità e di grosse risate.

12 spettacoli all’insegna della fiaba e del teatro di figura, sempre di Domenica pomeriggio( h 16,30) e sempre con lo stesso prezzo d’ingresso degli ultimi anni – posto unico € 5,00 -  gratis i bambini fino ai 3 anni.

La stagione di Alfa Teatro, a differenza delle altre presenti sul territorio cittadino, ha sempre conservato la sua specificità, ovvero, presentare al suo pubblico il teatro di figura e di tradizione burattinesca presente in Italia.

Gianduja, Fagiolino, Truciolo, Pulcinella saranno alcuni dei protagonisti di “mirabolanti istorie” per divertire il pubblico dei più piccoli.

TRE le novità da segnalare: due debutti – Il gran Gianduja di e con Marco Grilli (9 marzo 2014) e… il novo spettacolo di Beppe Rizzo – comp.Oltreilponte Teatro “La Gatta Cenerentola” il 2 febbraio.

L’ultima novità la riserviamo allo spettacolo di Franky Jazz – in occasione della Festa della Befana, 5 gennaio 2014 … perché una novità? In quell’occasione il pubblico dei più piccoli assisterà allo spettacolo direttamente sul palco a stretto contatto con l’attore per vedere lo spettacolo. È un esperimento, o meglio, è la conclusione di un “esperimento” che quest’anno Alfa Teatro vuole portare avanti: file dedicate solo ed esclusivamente ai bambini con l’obiettivo di educarli al teatro e a essere spettatori responsabili fin da “piccoli”.

Marco Grilli, direttore artistico e burattinaio.: "Il 6 ottobre SI COMINCIA….buon divertimento a TUTTI!"

 


 

IL CARTELLONE:

Domenica 06 ottobre “ VARIETA’ SHOW”

Domenica 20 ottobre “ CAPPUCCETTO ROSSO”

Domenica 03 novembre “IL BRUTTO ANATROCCOLO”

Domenica 17 novembre “ BIANCANEVE e i 7 NANI”

Domenica 01 dicembre “ PINOCCHIO”

Domenica 15 dicembre “IL RACCONTO DI NATALE”

Domenica 05 gennaio “FESTA DELLA BEFANA”

Domenica 19 gennaio “GULLIVER”

Domenica 02 febbraio “LA GATTA CENERENTOLA”

Domenica 16 febbraio “POLLICINO”

Domenica 23 febbraio “I TRE PORCELLINI”

Domenica 09 marzo “IL GRAN GIANDUJA”

 

Considerazioni finali di un Burattinaio:

il teatro dei burattini: Un teatro potenziale e combinatorio

Il teatro dei burattini ha una sua strumentazione povera ed efficace. Anzi è un capolavoro insuperato di alto livello spettacolare, con il minor dispendio di mezzi (andrebbe inserito come argomento non solo nelle storie del teatro, ma anche nei manuali di economia).

Pochi listelli di legno, con semplici  e ingegnose articolazioni; della tela colorata; piccole teste di legno scolpite e rivestite di panno. Attrezzerie minute, lillipuziane: un bastone, pochi oggetti di scena, strumenti improvvisati per fare rumore o attirare l’attenzione.

A questo punto, un commentatore classico della materia finirebbe la frase, con un misto di condiscendenza e di rapimento gioioso, dichiarando che a tutto ciò basta aggiungere “un tocco di fantasia”, da parte del burattinaio, et voilà! Abbiamo uno spettacolo. Niente di più falso. Il teatro dei burattini è duro, complesso, pieno di regole e di sapienza tramandata. Inventare qualcosa di nuovo è sempre molto difficile e raro. La struttura del teatro di burattini è una struttura obbligata, è un armamentario di possibilità non casuali, è un insieme di tecniche e di linguaggi provvisti di regole e di passaggi obbligati. Come scrivere in rima. O comporre una sinfonia.

L’improvvisazione è il sale, il guizzo di genio, ma va esercitata su un materiale di base che va appreso e memorizzato.

Solo la padronanza estrema di questo materiale di base può permettere l’invenzione e la personalizzazione creativa. Da quel momento in poi non vi sono regole: il bravo burattinaio prende una scena da un canovaccio, un dialogo da un altro, compone gags nuove, è capace di prendere le distanze dallo spettacolo che sta facendo e ridere di sé.

Il teatro dei burattini è “teatro potenziale”, va usato come Quenau usava la letteratura e il vocabolario.

Il teatro dei burattini è zen, più ancora delle motociclette.

 

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Articolo pubblicato il 02/10/2013