Belgio, il regno del Fumetto

100 anni di fumetto in mostra al WOW Spazio Fumetto di Milano fino al 6 ottobre

Non tutti sanno che il Belgio non è solo famoso per la birra, la cioccolata e i pittori ma detiene un primato: è il paese con la più grande densità di fumettisti per chilometro quadrato al mondo!

Il WOW Spazio Fumetto di Milano e il Centre Belge de la Bande Dessinée di Bruxelles, il primo museo del fumetto al mondo, per celebrare questo record hanno deciso di allestire una mostra in grado di omaggiare una scuola di artisti di fama mondiale, creatrice di personaggi diventati negli anni vere e proprie icone in patria e all'estero.

Questa straordinaria e colorata avventura viene presentata mediante l’esposizione di tavole originali, pubblicazioni d’epoca, francobolli, figurine, pupazzi, gadgets, edizioni belghe e italiane e video.  

La mostra ripercorre in forma cronologica i circa 100 anni di successi editoriali ed artistici della scuola fumettistica belga partendo dalla rivista “Le petit Vingtième”, sulle cui pagine nel 1929 nasce dalle matite di Hergè: Tintin il ragazzino fotoreporter che con il suo inconfondibile ciuffo rosso, la sua macchina fotografica e il suo fedele cagnolino Milou, gira il mondo diventando in breve tempo uno tra i personaggi più amati e longevi della storia del fumetto, tanto da essere portato con successo sul grande schermo dal regista Steven Spielberg.

Si passa poi al 1938 con la nascita di Spirou, simpatico facchino biondo anch’esso giramondo e avventuriero e agli anni del secondo dopoguerra epoca in cui si assiste ad un fermento di idee, di grandi autori e di nuovi personaggi. In questi anni nascono i detective dell’impossibile Blake e Mortimer (1946) di Edgar P. Jacobs, il simpatico animaletto maculato Marsupilami (1952) di André Franquin, il cowboy Lucky Luke (1946), ideato da Morris, il redattore combinaguai Gaston Lagaffe (1957), gli aviatori Buck Danny (1947) e Dan Cooper (1954), il pirata Barbarossa (1959), il cowboy Blueberry (1963), Il Cavaliere ardente (1966), il cagnone Cubitus (1968), le spie di XIII (1984), i birrai de I maestri dell'orzo (1992), tassisti di Strapuntino (1958) e perfino agenti del fisco IR$ (1999).

Una porzione della mostra è stata dedicata a Peyo (nome d’arte di Pierre Culliford) e ai suoi omini blu: i Puffi che con le loro avventure hanno segnato l’immaginario di svariate generazioni di bambini.

Il WOW Spazio Fumetto in questi giorni non ci offre solo un evento culturale ma anche un lungimirante esempio di come la nona arte per un piccolo paese che la sappia valorizzare possa divenire una fonte di ricchezza artistica ma anche economica.

                                                                                     Dimitri Piccinini

 

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Articolo pubblicato il 26/09/2013