Assistenza medica sui campi di battaglia nelle guerre risorgimentali

Conferenza del dottor Achille Maria Giachino, medico e storico della Sanità Militare

Martedì 24 settembre, presso il “Centro Studi Cultura e Società” di via Vigone 52 a Torino, si è svolta la conferenza del dottor Achille Maria Giachino, medico e storico della Sanità Militare, intitolata “Assistenza medica sui campi di battaglia nelle guerre risorgimentali”.

Il dottor Giachino, appassionato cultore di storia della medicina militare, da molti anni studia i servizi sanitari degli eserciti di ogni epoca ed è autore di un centinaio di saggi e pubblicazioni: tra le sue ultime opere, ricordiamo “Storia degli ospedali militari dalle origini all’unità d’Italia”, “Il contributo delle genti astigiane alle guerre d’indipendenza”, “Valetudinaria: gli ospedali delle legioni romane” e “L’ospedale militare di Torino”.

Nel 2004, il dottor Giachino ha fondato e ne è tuttora il curatore, l’Archivio Storico della Sanità Militare ”Alessandro Riberi”, collabora con vari giornali locali e nazionali, è Presidente dell’Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta ed è associato a qualificati sodalizi del settore, italiani ed esteri.

Il prestigioso relatore ha condotto un excursus storico, con il supporto di diapositive, ed ha preso in esame l’assistenza medica sui campi di battaglia fin dall’antichità per poi soffermarsi sulle guerre d’indipendenza, in particolare sulla battaglia di Solferino (24 giugno 1859), che con i suoi 29.000 caduti è considerata come momento di origine dell’idea della Croce Rossa.

Il dottor Giachino ha così parlato dei “valetudinaria”, ospedali militari degli antichi Romani dei quali rimangono ruderi consistenti che dimostrano una struttura edilizia assai moderna, con camerette a più letti, dell’ospedale militare voluto dalla regina Isabella di Castiglia, di Ambroise Paré (1510-1590), chirurgo francese che “inventò” la legatura dei vasi nelle amputazioni, delle riforme della sanità militare francese di Pierre François Percy, capo chirurgo della Grande Armée napoleonica, considerato il padre della chirurgia militare e inventore della pinza “cava-palle”, di Dominique-Jean Larrey, anche lui capo chirurgo nella Grande Armée, uno dei padri della medicina d’urgenza. 

Dopo alcune considerazioni sulla situazione del Piemonte sabaudo, il relatore ha illustrato l’importanza basilare di Alessandro Riberi, medico e chirurgo che diede notevole impulso alla sanità militare del regno sardo: il Corpo della Sanità Militare si costituì il 4 giugno 1833 quando il re Carlo Alberto riordinò, seguendo i suggerimenti di Riberi, il preesistente Servizio sanitario militare dell’Armata Sarda.

La conferenza si è conclusa con la lettura di due impressionanti descrizioni del campo di battaglia di Solferino, scritte da Pier Carlo Boggio e da Henry Dunant, considerato il fondatore della Croce Rossa. A questo proposito, il dottor Giachino ha ricordato un personaggio italiano oggi ingiustamente dimenticato, Ferdinando Palasciano, chirurgo e politico, precursore della Croce Rossa che a Messina nel 1848, prestò cure mediche anche ai nemici rimasti feriti durante i combattimenti, tanto da essere accusato di insubordinazione e condannato a morte! Questa pena fu poi commutata in un anno di carcere per intervento del re Ferdinando II delle Due Sicilie.

Sono stati anche proiettati alcuni filmati di battaglie e di ospedali da campo del passato, ripresi da kolossal di produzione straniera, di impressionante verismo.

Sono stati anche esposti alcuni strumenti chirurgici ottocenteschi - in verità un po’ sinistri e inquietanti - appartenenti alla collezione privata del relatore.

Nel corso della conferenza, lo chansonnier Beppe Novajra, accompagnandosi con la chitarra, ha cantato due brani particolarmente suggestivi: “Ël testament dël Marchèis ëd Salusse”, canzone in piemontese documentata da Costantino Nigra e riproposta durante la prima guerra mondiale col titolo “Il Testamento del Capitano” e “Addio mia bella addio” (L’addio del volontario, 1848) canzone del periodo risorgimentale con testo di Carlo Alberto Bosi.

La serata, organizzata dal “Centro Studi Cultura e Società”, in collaborazione con “Monginevro Cultura”, nell’ambito del ciclo “Festa ‘d Turin”, era il secondo dei numerosi appuntamenti culturali della stagione 2013/2014.

Per la “Festa ‘d Turin” si sono mobilitate molte associazioni culturali dei quartieri Cenisia, San Paolo, Pozzo Strada, Cit Turin e Borgata Lesna. Questa collaborazione non è solo auspicabile dal punto di vista culturale ma appare indispensabile a fronte del taglio (o azzeramento!) dei finanziamenti per le iniziative delle associazioni culturali che le Istituzioni sono oggi costrette ad operare.

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Articolo pubblicato il 26/09/2013