Regione - Il Consigliere Massimiliano Motta auspica il rapido avvio dei processi a carico dei NO TAV
Foto d'archivio

"La stessa rapidità con cui si rinviano a giudizio le Forze dell'Ordine!"

"La cronaca riporta la notizia che la procura di Torino sta per rinviare a giudizio un carabiniere, indagato per lesioni, coinvolto negli scontri del 3 luglio scorso in Valle di Susa e che, il leader NO-TAV Perino, ha annunciato di voler denunciare per stalking i magistrati, a suo dire “accaniti” nei confronti del suo movimento. Considero, quanto meno ridicola questa ipotesi e affermazione, considerando che lo stalking è l’insieme di comportamenti che si possono affliggere generando paura per compromettere lo svolgimento di attività quotidiane. Ritengo che, a confronto dello stalking (reato molto grave), di ben altro tenore siano le azioni di cui si sono resi responsabili alcuni NO TAV, che vanno dalla guerriglia, agli attentati verso persone e cose. Reputo che proprio dal più composito fronte NO TAV e degli estremisti, siano state messe in atto azioni decisamente più gravi, come scagliare bombe carta, bottiglie incendiarie, razzi, bengala, pietre, contro le forze dell’ordine e anche operai, devastare le recinzioni, gettare chiodi sull’autostrada per fermare l’opera, o sabotare macchinari delle imprese e intimorire i lavoratori coinvolti nell’opera, minacciarne i sostenitori o semplicemente coloro che, come gli albergatori, ospitano chi partecipa alla costruzione dell’opera. E Perino , parla di forme di stalking dei Giudici verso i NO TAV, ma non ci faccia ridere!!!"

Infine Motta insiste:

Auspico che la Procura sia ugualmente celere a rinviare a giudizio i violenti, come quelli arrestati il 30 agosto scorso con un vero e proprio arsenale dalle potenzialità “micidiali”, sequestrato dalle forze dell’ordine sull’auto diretta al cantiere di Chiomonte, a bordo della Toyota Yaris condotta da Davide Forgione e Paolo Rossi, due giovani attivisti No Tav subito arrestati. In questo, come in altri casi, dove sono accertate le responsabilità negli scontri o le loro azioni, si deve procedere per direttissima. Il dissenso si può esprimere civilmente e pacificamente ma certo non con la violenza che è stata contrastata con impegno e dedizione dalle forze dell’ordine impegnate a presidio del cantiere”

"Sicuramente - conclude Motta - l’arrivo del nuovo Prefetto Paola Basilone, considerata “Lady di ferro” e già vice capo della Polizia, a cui va il mio migliore saluto, supporto e collaborazione istituzionale, potrà contribuire a dare maggiore risolutezza alle indagini sulle frange estreme dei NO TAV.”

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 21/09/2013