"Per la Kyenge i Rom non delinquono, siamo noi razzisti che lo affermiamo"
Foto di repertorio

Lo afferma Luigi Cortese, Segretario Nazionale di AT

"Il Ministro per l’integrazione  Kyenge ed il Vice-ministro con delega alle Pari Opportunità Maria Cecilia Guerra, hanno dato il via ai lavori della Cabina di regia politica che intende sperperare altri soldi pubblici per attuare la “Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020”. L’obiettivo dichiarato è quello di riuscire ad individuare nuove linee di indirizzo delle politiche di inclusione delle comunità Rom e Sinte".

 

Così commenta Luigi Cortese che evidenzia inoltre:

 

"Il tavolo inter-ministeriale ha visto la partecipazione, fra gli altri,  della crème del governo Letta, il Ministro per gli Affari Esteri Emma Bonino, il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno Domenico Manzione, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Rossi Doria, il Sottosegretario di Stato al Ministero di Giustizia Giuseppe Beretta ed il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe Castiglione".

 

"Nel corso della riunione - aggiunge il Segretari di At - il Ministro Kyenge ha sottolineato come persiste ancora oggi un’immagine stereotipata delle Comunità di Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia perché troppo spesso continuano ad essere alimentati stereotipi ed ansie collettive per i quali deve ammettersi una responsabilità della politica, dei media e, in particolare dei new social media che, come dimostrano i recenti casi di cronaca, impattano direttamente in ambiti strategici come quello della scuola. In poche parole i Rom non rubano e non occupano suolo pubblico abusivamente, è un immaginazione di noi italiani razzisti".

 

Il Ministro ha quindi ribadito la necessità di unire le forze, al fine di assicurare l’adeguatezza delle risorse rispetto agli obiettivi prefissati, di colmare i gaps esistenti, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni manifesti e, infine, di continuare a garantire un confronto serrato tra tutte le istituzioni su metodologie, priorità e risorse, per l’inclusione sociale delle comunità Rom e Sinte”. È stato inoltre evidenziata l’esigenza di promuovere, in collaborazione con l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali)“un maggiore coordinamento delle politiche di inclusione di Rom e Sinti in ambito regionale e di favorire lo sviluppo di piani locali di integrazione sociale, d’intesa con i comuni, oltre allo sviluppo di linee di indirizzo tematico a livello nazionale sui fronti dell’occupazione, della salute, dell’educazione e delle politiche abitative. 

 

I quattro assi primari d’intervento sono stati richiamati anche dalla Vice-ministra Guerra la quale, intervenendo anche sulla difficile condizione di marginalità in cui versano le donne Rom, ha affermato:

"La prospettiva di genere, inserita ormai in quasi tutti i programmi in materia di pari opportunità, impone l’individuazione dei fattori discriminatori tra uomo e donna, l’analisi delle disparità anche culturali e la formulazione di specifici obiettivi che, nel caso delle donne e delle fanciulle rom richiede un sforzo aggiuntivo in considerazione della loro esposizione alle forme multiple di discriminazione, in quanto donne ed in quanto membri di una minoranza”.

 

Quindi traducendo il tutto in un linguaggio comprensibile: soldi, soldi, soldi per i Rom. Da dove? Dalle nostre tasse ovviamente.

 

Per cui in un momento come questo, dove le famiglie italiane perdono lavoro, casa e dignità, le priorità del Governo sono i ROM, la nutrita platea che ha partecipato a questo incontro si rende conto che è stata messa lì per governare il paese e risolvere i problemi primari degli italiani, oppure pensano che gli italiani non hanno problemi?

 

"Noi di Alternativa Tricolore - conclude Cortese -  siamo indignati di fronte a queste dichiarazioni, che giocano sempre intorno a termini come il razzismo per evitare critiche e sperperare denaro pubblico. Il Ministro Kyenge sta dimostrando che a lei degli italiani non importa, queste risorse perché non vengono impegnate per scongiurare l’aumento dell’IVA? Questo lo chiediamo al Premier Letta ed a tutti i politici presenti in Parlamento. Per noi di Alternativa Tricolore, il ministero della Kyenge risulta essere un grosso spreco di soldi che in questo momento non possiamo permetterci".

 


 

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Articolo pubblicato il 19/09/2013