Audizione su termovalorizzatore in Commissione
L'impianto del Gerbido

Le richieste di approfondimento si sono concentrare su tre episodi che hanno causato il fermo dell’impianto

Il termovalorizzatore del Gerbido a Torino, e in particolare alcuni
episodi di malfunzionamento nella fase di avvio, sono stati oggetto,
lunedì 16 settembre, dell’audizione in Commissione Ambiente di Trm
(società di gestione dell’impianto), Arpa Piemonte e Ato-R Torino.

Le richieste di approfondimento si sono concentrare su tre episodi che
hanno causato il fermo dell’impianto: il blackout del 2 maggio, a causa
delle forti piogge; lo sforamento del livello di polveri sottili nel
camino, nei giorni 10 e 11 luglio, a causa del malfunzionamento della
valvola di bypass del filtro a maniche.

“Il 1° maggio l’impianto è stato avviato in esercizio provvisorio per 12
mesi. È fisiologico che in questo periodo possano verificarsi anomalie di
funzionamento”

ha spiegato l’amministratore delegato di Trm, Bruno
Torresin. 

“Abbiamo sempre adottato un principio di precauzione: in caso di
anomalie si dispone lo spegnimento dell'impianto, per la tutela del
territorio e dei cittadini. Gli episodi non preoccupano né per la
funzionalità del termovalorizzatore né per l’ambiente. Stiamo arrivando,
secondo le nostre valutazioni, a una gestione ottimale dei problemi anche
in collaborazione con altri soggetti”.

Per Angelo Robotto, direttore di Arpa,

“ci sono state violazioni delle
procedure operative, Trm si è impegnata a rivederle e a formare
adeguatamente i tecnici nella gestione dei malfunzionamenti. Gli episodi
di maggio e luglio sono stati affrontati mal gestendo l’impianto, in
violazione delle prescrizioni autorizzatorie. Ma tali eventi non
preoccupano dal punto di vista ambientale e della salute: i dati di
superamento dei limiti delle polveri sottili sono confrontabili con quelli
rilevati nello stesso periodo dell’anno precedente”.

“L’obiettivo del superamento delle discariche si sta via via realizzando”

ha infine concluso Paolo Foietta, presidente di Ato-R.

“L’impianto è
capace di smaltire 500 mila tonnellate a regime e copre l’80% delle
necessità. Perciò, a oggi, non esiste emergenza rifiuti a Torino, neanche
in caso di ritardi del termovalorizzatore”.

Richieste di chiarimento su altri aspetti del ciclo di smaltimento sono
arrivate dai consiglieri Nino Boeti e Davide Gariglio (Pd), Davide Bono
(M5S), Monica Cerutti (Sel), Andrea Stara (Insieme per Bresso).
In particolare il consigliere Bono ha lamentato

“l’assenza di rilevazioni
sulle diossine, pericolose per la salute umana”.

“Non ci sono giorni
sufficienti per il monitoraggio diossina, sarà fatto a regime”

ha spiegato
Antonella Pannocchia, responsabile della divisione Arpa di Torino.

“Abbiamo anche identificato l’azienda che in zona Nord causava cattivi
odori”

ha aggiunto rispondendo a un’altra domanda

“e abbiamo richiesto che
si mettano in regola. In zona Sud sono potenzialmente molti gli impianti
che possano causare odori, stiamo ancora facendo verifiche”.

All’audizione era presente anche l’assessore regionale all’Ambiente
Roberto Ravello.




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Articolo pubblicato il 18/09/2013